mercoledì 19 ottobre 2011

l'ultima dimora... del kitsch!



Non mi sono mai piaciuti i cimiteri. Non arrivo a svenire, come faceva Freud, ogni volta che ci metteva piede o anche solo ci s'avvicinava... però non mi sono mai piaciuti e stamattina ho capito perché:

perché sono brutti!

I cimiteri sono... l'ultima dimora del kitsch, sì!, direi che questo è il modo migliore per dirlo.
Sono orrendi i fiori finti, sono oscene le statue (non parlo ovviamente dei cimiteri monumentali, storici, quello di Parigi il per-qualcosa o quelli costruiti fino ai primi del secolo scorso...), sono deprimenti le decorazioni.
Al cimitero di Lambrate “ho visto cose che voi umani”... : statue che lanciano le mani al cielo -dando l'idea di esser dannati che invocano la salvezza- e hanno le vesti scosse dal vento contrario; misteriose decorazioni geometriche, astratte, curiosi semicerchi, qualcosa a metà tra un non so cosa e un non so cos'altro... fatti un po' di marmo, un po' di metallo... Oribbili!
E non posso fare a meno di pensare ai cari estinti come vittime del cattivo gusto dei loro familiari. Ma probabilmente nella maggior parte dei casi si tratta di cattivo gusto di famiglia, coltivato e tramandato di generazione in generazione. O forse è il dolore per il lutto che obnubila il buon gusto, chissà?
Ma questo è il pensiero che mi angustia di più: alla morte, il tuo corpo, che ti piaccia o meno, appartiene alla tua famiglia e ne potranno fare quello che vogliono. Cremarlo, nel migliore dei casi, o metterlo in uno di quegli abominevoli mausolei in versione piccolo borghese e ti ritroverai il tuo mazzolino di fiori finti, consumati dal vento e sbiaditi dal sole.

In Romania, invece, in un paesino di cui non ricordo il nome Sibiu o Noradea o bo? C'era un cimitero molto carino, su un piccolo colle. Era tutto verde, pieno di alberi, niente marmo e, soprattutto, ogni bara (singola, e non di famiglia, ah!, almeno la morte dovrebbe liberarci dalla famiglia)... insomma, sopra ogni bara c'era una piccola lapide di pietra oppure una croce, un rettangolino delimitato da una fila di pietre laviche o sassi con dentro un giardinetto, per ogni defunto, con piante e fiori lasciati lì a crescere da soli. Un'idea molto più serena e liberatoria della morte: quando te ne vai ti mettono a riposare sotto la terra e sul tuo corpo cresceranno fiori e piante. Fiori veri e vivi, non recisi.

Certo, quando piove un cimitero così si riempie di fango, ci si inzaccherano tutte le scarpe...

Ma già che uno va al cimitero potrebbe anche scegliere una giornata col sole, no?


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