mercoledì 31 agosto 2022

Essere o non essere... felici!


 È famoso l’aneddoto di John Lennon al quale fu chiesto di scrivere in un temino a scuola cosa voleva essere da grande e lui aveva risposto: felice! Al ché i prof gli avevano obiettato di non aver capito la traccia del tema e lui aveva risposto: e voi non avete capito la vita.


In effetti... quanti la capiscono?


Ma cos’è essere felici?


Probabilmente alcuni direbbero: avere tutto quello che vuoi e non avere problemi… questo però aprirebbe degli interrogativi su come mai la Svezia, una delle nazioni più ricche del mondo, con una grande apertura mentale, qualità della vita altissima, fosse una delle nazioni col maggior numero di suicidi al mondo - mi pare, per lo meno negli anni ’90, mi sembra di averlo letto in quel periodo.


Perché la felicità è una cosa complessa e anche semplice. Non è una cosa materiale, è uno stato d’animo. È uno stato d’animo di serenità feconda e produttiva, per cui puoi anche riposare, però ti va di fare delle cose, ma nello stesso tempo non sono gli obiettivi conquistati la cosa importante, ma piuttosto l’esperienza in sé. 

È come dipingere un quadro: l’armonia è tutto. 

O come scrivere un racconto o un romanzo: quello che conta è il sapore che ti lascia quando l’hai finito. 

Insomma, la felicità è pure banale: non è la soddisfazione legata a quello che hai, ma il godersi quello che c’è. 

E pure quello che si è. 

Schopenhauer scriveva, nell’arte dell’essere felici, che la felicità risiede nella soddisfazione del sé, ossia essere contenti di sé, delle proprie relazioni, di sé stessi, con pregi e difetti, il ché non significa diventare dei palloni gonfiati che non ammettono mai di sbagliare. Ma piuttosto di fare il tifo per se stessi: sì, non tutto è perfetto, qualche sbaglio è stato fatto, ma chi non sbaglia? E comunque si può migliorare. Perché quello che ami lo puoi migliorare. Quello che disprezzi lo puoi solo distruggere - o lui distruggerà te... o forse è la stessa cosa, chissà?

 

E quello che hai - e che sei - lo devi amare, perché non è scontato. Potevi non avere niente oppure solo cose che non ti piacciono; potevi essere storpio o storpia e se lo sei potevi esserlo di più o potevi anche non esistere, potevi essere una delle verruche di Bruno Vespa, che poi a un certo punto se l'è pure tolte...


Ci sono persone che riescono a far sembrare tutto squallido (dopo un'iniziale o saltuario entusiasmo), anche la più grande e bella delle cose, delle conquiste esistenziali o lavorative o dei rapporti.


E ci sono persone che riescono a far sembrare bella qualsiasi cosa, perché i loro occhi cercano il bello, non le ombre, i difetti, di cui magari ridere, o le fregature…


E ci sono persone che hanno dei momenti in cui riescono a trovare il bello e momenti in cui vedono tutto nero.


L’importante è provarci e fare del proprio meglio ricordandosi che niente e nessuno è perfetto ed è questo il bello di questo mondo.

giovedì 18 agosto 2022

Credere, obbedire e... - mai credere ai banali dati numerici di realtà... A che serve la realtà? Ah ah ah...

 Oggi in metro ho beccato questa... rincoglionita, non saprei come altro definirla, coi neuroni massacrati da questi 2 anni di dittatura insalubre e giallo-rossa-verde ma pure un po' nera, che i fascisti ci sono sempre, cioè in realtà sono tutti fasci quelli di questo governo.


Cioè, tu sei una fissata, e va bene.

Ti devi mettere la Ffpp2. E va bene anche questoo, io mica mi faccio gli affari tuoi, eh?

Ma fare la mossa teatrale di fare un balzo di 2 metri indietro perché c'è qualcuno che ritiene più importante respirare quanto più ossigeno possibile anziché giocare alla "pericolosa pandemia strisciante, ma intermittente: prima ovunque, poi solo al chiuso, poi al chiuso ma il tavolo è sicuro mentre il bancone è pericoloso! Fermi tutti è il contrario! Va bene non serve più al chiuso, tranne sui mezzi, sui quali prima servono le distanze, poi non servono, poi servono di nuovo e poi di nuovo non servono, e nei pubblici esercizi, ma solo se sei cliente, altrimenti, se vuoi lavorare e hai padroni sclerati, la devi mettere"... 

Dicevo: fare la mossa teatrale... è davvero necessario?

In più, data l'età, si sarà sicuramente appena sparata la quarta dose.

E quindi: hai la ffpp2, hai le 4 dosi e qualcuno che respira liberamente è una minaccia per te???

Beh, il risultato della scenata di questa schizzata ipocondriaca, amante delle regole - peccato che non sia la legge a imporre l'inutile ricettacolo di CO2 batteri e germi, ma un'ordinanza di sir didymus "speranzio"che vale meno della carta da... Insomma, quella che serve per nettar le terga una volta espletata la peristalsi...!


Dicevo, il risultato è stato che una signora che avrà avuto più o meno la stessa età, over 60 verso i 70, si è abbassata la chirurgica, non ha detto niente, ma si è guardata attorno come a dire: "in effetti anca mi me so sfrantegà i ball de respirà la cundensa, eh?"...


E non mi stupirei se si fosse  trattato di una politicante o sindacalista che ha fatto le dosi finte....somigliava un po' a quella giornalista odiosa, bionda con gli occhiali e la faccia a cartina geografica che tratta malissimo le altre donne, in generale non fa parlare chi dice cose diverse dalla narrazione di regime, ma soprattutto se son donne, perché con gli uomini, evidentemente nutre sempre delle (disattese e improbabili) speranze...


Ma sicuramente sono esagerata io a pensare che tutto questo delirio di regole contraddittorie, incoerenti, che cambiano in continuazione, senza che la situazione dei contagi e dei decessi ne sia minimamente scalfita, perché se dividi i morti per i mesi ne vengono fuori sempre circa 5500 e rotti al mese, con tutte le dosi infilzate - per non parlare della legge che dice una cosa e speranzio che ne dice un'altra- e che te ti fai le dosi, ma poi servono sempre mascherine, sempre più spesse, distanze e tamponi... Forse c'è qualcosina che non va!


Ma... Bisogna seguire le regole, vero?


Anche quando non hanno nessun senso né uno straccio di supporto scientifico-statistico.


In fondo: arbeit macht... ;) E credere, obbedire e... in(o)cularsi!

martedì 9 agosto 2022

Sul mistero che fa sì che pensare e valutare tramite il proprio intelletto e i propri sensi risulti quasi impossibile ai più...

 Quand'ero piccina, ben prima di diventare miope, il primo paio di occhiali l'ho messo a 11 anni e mezzo e appena avevo iniziato a vederci poco bene da lontano, avevo avvertito il papà, un po' a malincuore, perché lui era miope, io avevo preso gli occhi da lui, e nulla... mi toccava!

Ma prima di allora ci vedevo a perfezione, anche perché con la correzione opportuna ho sempre letto la riga degli 11 decimi e pure quella dei 12.

Non ricordo se in prima o in seconda ci fecero la visita oculistica di classe, coi disegnini.

Sul tabellone c'erano una serie di disegni: cappelli, oche, passerotti... e la testa di un cavallo.

Però sventuratamente, il primo che la vide, probabilmente non riuscendo a metterla bene a fuoco e non domandandosi una serie di cose che dirò dopo, disse: uno stivale al contrario. Non so se lo fece per spirito patriottico, ma: perché mai uno stivale avrebbe dovuto essere a testa sotto e avere al posto del tacco 2 spunzoni così simili alle orecchie stilizzate di un cavallo? La moda non era ancora arrivata a simili eccentricità...

E purtroppo, dopo di lui (o lei), uno dietro l'altro, tutti confermarono che si trattava di uno stivale. E continuarono a non domandarsi il perché dello strano tacco e della posizione capovolta...

Quando venne il mio turno dissi: la testa di un cavallo.

E tutti giù a ridere.*

Ecco come funziona la capacità di giudizio nei gruppi: se tutti dicono una cazzata appoggiandosi al giudizio di un altro è ok, "Sei dei nostri! Yeah!". Se una prova a dire quello che vede, anche sulla base di un banalissimo ragionamento, tutti ridono.

Capite perché voi che credete alla tv e vi ripetete tra di voi le cose ascoltate in tv non avete scampo?

E faranno di voi quello che vorranno e quando qualcuno vi farà notare qualcosa che è inoppugnabilmente vero e non collima con la narrazione: lo deriderete.

D'altra parte lo hanno detto tanti altri, molto meglio di me, prima di me: Platone, Pasolini, Malcom X, Amiri Baraca, etc.... etc...


*Tutti giù a ridere tranne la maestra e l'oculista che erano vicine al tabellone, ma non dissero nulla, né per confermare, né per correggermi. Evidentemente per loro non era importante stabilire la verità. Hanno preferito confermare le dinamiche tipiche dei gruppi.