domenica 11 dicembre 2022

Piccolo maestro.

 



Una settimana fa Gaudì*, il mio famelico e dolce micio, ha cambiato dimensione e ha lasciato il corpo (peloso). È stato male giovedì, era mogio, non mangiava. Il giorno dopo l'ho portato dal veterinario, che ci ha mandati al pronto soccorso veterinario. Dopo centinaia di esami, valori, parametri e diagnosi, etc... la domenica mattina è andato. E io non ero con lui. Questa è la cosa che mi dispiace di più, gliel'ho detto in tutti i modi che non volevo soffrisse inutilmente, non volevo accanimento... ma secondo loro bisognava tentare comunque, anche se fin dall'inizio hanno detto che era molto grave. Avrei preferito si addormentasse mentre lo tenevo in braccio, anziché soffrire fino all'ultimo. Evidentemente bisogna imparare ad essere più incisivi e decisionisti coi veterinari.

Aveva sempre mangiato come un disperato, quelli che me lo avevano dato gli avevano causato una cistite costringendomi a proseguire una cura antibiotica preventiva inutile - perché cambiando casa poteva stressarsi... questi sono i deliri moderni del "prevenire" i problemi... causandone di peggiori!**

La "cura" prima gli aveva fatto tornare la congiuntivite e poi gli ha causato la cistite. Nel frattempo gli avevano fatto anche un'altra bella, e inutile, cura ricostituente, che gli aveva causato una fame assassina. Gli davo da mangiare 5 volte al giorno e lui piangeva perché voleva altro cibo. E così mi hanno confezionato un gatto che aveva sempre fame e che faceva la pipì in giro per segnalare che aveva qualcosa che non va, ossia, la maggior parte della volte, voleva altro cibo.

Purtroppo non ho seguito il mio istinto e non ho interrotto subito l'antibiotico e per la fame chimica ho trovato solo dopo un po' la soluzione di un sedativo naturale e blando, che un po' l'ha calmato.

Ma di fondo non ho mai risolto il problema del fatto che volesse troppo cibo e che facesse pipì ovunque e in continuazione per ottenerlo.

Per questo quando ha iniziato a stare male, anche perché alla fine lo accontentavo un po' per subire meno rappresaglie, e ha iniziato, probabilmente, a fare la pipì anche per dirmi che non stava tanto bene... io non ho capito.

Fin dall'inizio dei pochi anni che ha vissuto ho cercato di farlo smettere con le buone, con le cattive, con le intermedie... niente da fare!

E alla fine il mio piccolo maestro mi ha insegnato che le punizioni e i rimproveri non servono a niente, sono un metodo sbagliato con gli altri come con noi stessi. 

Conoscere e accogliere sono modalità molto più adeguate. Il resto sono cazzate che ci hanno insegnato genitori ignoranti che le hanno imparate dai nostri nonni e bisnonni altrettanto ignoranti su come si educa, si cresce e si incontrano gli altri.


Il giorno dopo la morte di Gaudì sono andata a un incontro di meditazione con due Monaci buddisti erranti, che ci hanno raccontato le regole secondo le quali vivevano: non utilizzano denaro, non posseggono altro oltre i propri abiti e la borsa in cui conservano pochi oggetti utili tra i quali la ciotola per l'unico pasto giornaliero; mangiano e riposano grazie alle offerte di cibo e di ospitalità, ma non possono chiedere nulla direttamente, a meno che non venga loro offerto aiuto e non possono conservare il cibo ricevuto per il giorno successivo; non possono restare nello stesso luogo per molto tempo perché non devono creare attaccamenti. Ogni giorno devono confrontarsi con tutti i limiti e le paure legate alla condizione umana, con la fame, il freddo, il caldo e al mattino il dubbio che quel giorno possa succedere che nessuno gli darà ospitalità li coglie. Ma poi ogni giorno incontrano nuove persone che gli offrono un pasto, amicizia e ospitalità. Spesso gli domandano se sono dei missionari, se sono venuti per convertire, cosa che li fa sorridere, perché quello che fanno è solo portare avanti la pratica del loro ordine, ma non sono interessati a convertire nessuno. 

Tutto quello che fanno senza la fiducia sarebbe impossibile.

Gaudì era un gatto dal cuore enorme (in tutti i senti) e non poteva fare a meno di fidarsi e di offrire la pancia a chiunque per giocare.

È buffo che quello che per un micio rosso era così naturale a noi costi così tanta fatica.








* Nella foto Gaudì come mi salutava tutte le mattine, mentre tentava di convincermi coi suoi modi buffi e irresistibili che la sua pappa era più urgente della mia pipì...

**Vedi la nuova moda tra le attrici ammerigane di farsi le mastectomie preventive anziché controllare l'alimentazione, fare moderata attività fisica e controlli... meglio la mutilazione! bah!

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