sabato 5 marzo 2022

Il dramma, e la vacuità, di una vita vissuta a livello estetico...


 L'impettito nella foto è Romain Gary, nato Kacew, polacco di origine, figlio di una donna piena di ambizioni di gloria, d'onore, di grandezza. Di immagine, in una parola.

Mina, la madre, desiderava che il figlio diventasse un diplomatico francese, un eroe di guerra, uno scrittore. Per sentire di valere più degli altri. Strilla ai vicini della casa popolare polacca il futuro che ha deciso per il figlio. I vicini ridono, lui scappa vergognandosene e da quel momento apparire in un certo modo ed essere all'altezza delle aspettative di questa donna dispotica diventa fondamentale. Si trasferiranno in seguito in Francia - per realizzare il sogno della madre, ovviamente.

Il poveretto va avanti tutta la vita a cercare di accontentarla e alla fine ci riesce, ma lei, infingarda, muore prima che lui possa mostrarle i frutti del suo impegno, come racconta nel romanzo Le promesse dell'alba.

A 66 anni non riuscendo a convivere con i segni della vecchiaia e non avendo altro da conquistare, decide di suicidarsi. 

Probabilmente anche perché solo: la madre lo aveva allontanato così bene dalla sua capacità di sentire che non era mai riuscito a creare una complicità, vicinanza, sinergia e gioia di far le cose assieme con nessuna donna, nemmeno con la donna con cui aveva fatto l'unico figlio, che si era suicidata l'anno prima - nella foto lui e il figlio partecipano al funerale di Jean Seberg.

L'immagine purtroppo è il rifugio delle persone che non hanno più il coraggio di sentire - perché sentire è troppo doloroso, o perché gli è stato vietato.

Quando le persone decidono di diventare crudeli, senza motivo, non un motivo legato a quello che puoi avergli fatto, di solito dipende dal fatto che non amano se stesse e quindi sanno solo giudicare e valutare attraverso parametri estetici - tra i quali rientrano il prestigio, gli obiettivi sociali e professionali raggiunti, la popolarità. Giudicano se stessi nello stesso modo.

La madre di Romain non sapeva amarlo per quello che era, né tanto meno per quello che aveva nel cuore. Quando il figlio otteneva qualcosa (per esempio la pubblicazione di un articolo) era tutta felice di lui! 

Ma dopo poco tempo tornava a chiedere altro. "Romain, sto leggendo i giornali tutti i giorni... Ma non vedo altri tuoi racconti!"...

E così il figlio inizia a mentire e inventare storie per giustificare i "fallimenti".


Il vero fallimento, però, è non riuscire a sentire veramente e quindi non sapere amare.

E Romain non l'ha capito fino all'ultimo, altrimenti non si sarebbe tolto la vita.

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