Ognuno di noi ha dei diritti naturali di nascita. Molto spesso però questi diritti vengono
calpestati con motivi o scuse diverse, fin dal primo vagito, e questo ci
predispone a lasciare che in seguito i nostri diritti vengano
calpestati.
Il primo diritto è quello di
essere felici, di stare bene, ma molto spesso ce ne priviamo
da soli.
Il secondo diritto è il diritto
alla verità, ma molti mentono perché si sentono deboli o mentono a sé stessi per non vedere quello che gli fa paura, perché non l'hanno provato mai. (Come sarà vivere senza bugie, senza ferire e senza essere
feriti?)
Il terzo diritto è l'amore,
poterlo dare e poterlo ricevere – darlo e basta è troppo; prenderlo e basta fa sì che sia sempre troppo poco.
Il quarto diritto è il rispetto
della propria salute e delle proprie emozioni, e non si dovrebbe mai
essere costretti a lottare per ottenerlo da chi sostiene di volere il
tuo bene (che sia uno stato o qualcuno che dovrebbe amarti, per legame naturale o acquisito).
Il quinto diritto è il diritto
all'ascolto e al dialogo, senza quel diritto non esistono le
relazioni umane, esistono solo persone che credono di essere furbe e
di fartela alle spalle (o addirittura convinte che mentire sia la cosa più saggia da fare).
Questi diritti sono altrettanti doveri.
Il diritto di stare bene viene
violato dallo stato, in questo momento, perché per “curarci” ci
ha levato la libertà (e quindi la felicità e il benessere) e tutto
per non cambiare niente.
Ci mettono davanti un nemico, il virus,
e sulla base di questo ci trattano come soldatini.
Il virus non è un vero problema, il vero
problema è il non voler cambiare.
Ma la vita è costante cambiamento e opporsi al cambiamento è come opporsi
al calare e al sorgere del sole.
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