Cantante, insegnante di canto, autrice di canzoni, poesie e racconti. Diplomatasi nel 2002 in Scrittura Drammaturgica presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, accede al corso di Canto Jazz della Civica Scuola di Musica Jazz di Milano lo stesso anno e si diploma nel 2006. Tra il 2006 e il 2009 frequenta il corso di Laurea in Jazz presso il Conservatorio verdi di milano dove si laurea il 1° Marzo 2010.
lunedì 30 aprile 2012
Michelangeli - Debussy - Des pas sur la neige
This is my national Debussy Day!
Arturo Benedetto Michelangeli che suona Debussy, un brano che s'intitola "I passi sulla neve"... che dire di più?
domenica 29 aprile 2012
There is nothing, as you can see...
Ultimamente mi angustia questo problema: cosa c'è dopo la morte?
Sarà perché si parla dell'apocalisse maya, sarà perché dei registi sadici fanno film in cui ci marciano sopra, un po' per curarsi la depressione, un po' per vendetta col mondo, un po' per rimpinzare il conto in banca (il che da una parte di per sé gli cura un po' di depressione, ma gli serve anche per pagare il conto degli strizzacervelli...che in alcuni casi, uno in particolare, un certo Lars, non si può dire stian facendo un gran lavoro...)... ma, insomma, vorrei risolvere questo problema... prima di morire.
È
che ho sempre come sentito, più che pensato, che qualcosa dovesse
esserci: reincarnazione, paradiso, purgatorio (l'inferno ero più
incline a escluderlo, salvo casi particolari quali Hitler e alcuni
dentisti macellai che lavorano in quelle catene che lucrano sulla
salute della gente non particolarmente benestante..) oppure non so...
un nirvana, bo? Contemplavo l'ipotesi del nulla, ma in definitiva
propendevo più per paradiso o reincarnazione, fondamentalmente
quelle che mi piacevano di più.
Anche
se... a pensarci bene entrambe avevano dei difetti:
Il
paradiso:
È
un posto meraviglioso, bel clima, bellissimo paesaggio, un posto
diciamo perfetto, ecco, diciamo: paradisiaco...
E tutti sono buoni. E tutto va bene. E cheppalle!, non succede niente!
E tutti sono buoni. E tutto va bene. E cheppalle!, non succede niente!
La
reincarnazione:
Ti
fai il tuo bel percorso di vita che ti serve ad apprendere delle cose
e se impari bene e ti migliori, migliora il tuo karma e poi la
prossima vita sarà migliore, oppure salirai di livello di
difficoltà, come nei video games, ma a fin di bene, oppure avrai una
vita miserrima e ti reincarnerai in uno stercorario!, per
esermpio....
Ma
diavolo ci pensate allo stress di rinascere?!? Di imparare di nuovo
tutto da capo? A parlare, possibilmente pure un'altra lingua, avevi
appena finito di imparare per filo e per segno la lingua precedente e
te ne tocca subito un'altra... e poi camminare, scegliere degli
sport, le prime cotte, le prime delusioni e due di picche vari...
TUTTO DA CAPO!!!
E
siccome c'è la furbata (un po' sospetta, in verità) che delle vite
precedenti non hai memoria (secondo alcuni filosofi o santoni etc..
la perderesti intorno ai primi anni di vita, quando cioè impari a
parlare... diabolico!) insomma, siccome non ti ricordi... con
ogni probabilità rifarai gli stessi errori!
Spaventoso...
Ma
poi, se nella vita successiva dovessi avere un carattere
completamente diverso?... cosa resterebbe a dimostrare che saresti
proprio tu? Cioè se cambi faccia, nazionalità, altezza, peso e
anche carattere... bah!
E
poi mi viene in mente il ciclo naturale, in cui tutto si ricicla, non
si butta via gnonte! (come col maiale) E il verme viene
mangiato da un insetto che viene mangiato da un animale che viene
mangiato da un uomo che quando muore viene mangiato a sua volta dai
vermi e il cerchio si chiude. (...che al mercato mio padre comprò...)
Quindi
forse potremmo essere rondelline di un enorme ingranaggio che
continua ad andare avanti e ci consente di esistere, ma noi non siamo
in realtà. Non abbiamo una vera e propria anima individuale, ne
abbiamo una collettiva -e questa cosa mi sembra di averla sentita
dire da qualche parte.
In
realtà la teoria che mi convince di più -a parte quella del: una
sola possibilità, se la centri bene, se no amen!- quella che mi
convince di più è questa, e armonizza un po' i miei dubbi sul
paradiso e quelli sulla reincarnazione. Ecco, per tornare all'idea
del video gioco: entri nella sala giochi, la vita, nascendo -ovvio-,
inizi a giocare, vai avanti per un pezzo, poi inevitabilmente perdi,
cioè crepi. Se quel gioco non ti ha insegnato abbastanza e sei
rimasto con la voglia di giocare, rinasci, ma ricominci da capo, non
hai mica l'esperienza della volta prima con te. E così fino a che
non cresci e capisci che giocare coi video giochi... è una cosa da
alienati!
Cioè
fino a quando non capisci la futilità dell'esistenza, delle
stagioni, dell'apparenza, la bellezza e la forza che si dissipano con
gli anni, prima o dopo, ma sempre, inesorabilmente; le amicizie, gli
amori, gli odi, le rivalità, che vanno e che vengono e poi si
dimenticano. La procreazione o la coltivazione si sé stessi, a volte
ambo le cose.
Comunque:
una volta ho parlato con mio nonno che è morto prima che nascessi.
E
questa cosa mi aveva sollevato, perché mi aveva tolto un sacco di
dubbi, mi ero detta: ma allora esiste davvero qualcosa! Ecco, posso
smettere di dubitare almeno di questo.
Mi
aveva convinto poco che mi chiedesse di recitargli qualche padre
nostro e ave maria... insomma, ok, lui era cattolico... ma sappiamo
tutti che Cristo non sembra sia realmente esistito, insomma, mancano
le testimonianze storiche e ci sono un sacco di miti identici
precedenti, storicamente, all'anno “zero”.
Però,
insomma, era andata così: avevo conosciuto questa strana tipa
durante una selezione per lavorare nel call center della Tim. Non ci
avevano prese, per fortuna!
La
tipa strana dopo un po' mi dice: quando ho guardato le facce lì in
agenzia interinale ho capito subito che tu eri l'unica normale. Che
detto così fa un po' ridere, ma facendo mente locale alle facce cui
si riferiva, capivo esattamente cosa intendesse. Cioè per esempio
che gli altri prendevano sul serio quei demenziali giochi di ruolo
che ci propinavano per selezionarci.
Ma
andiamo oltre, la tipa strana era comunque piuttosto simpatica, mi
faceva morire dal ridere a volte, un umorismo taglientissimo e
spietato -nonché ineccepibile...
Aveva
poi dei problemi alimentari di bulimia e anoressia alternate, mi
aveva fatto vedere un po' di sue foto in cui era la metà di come la
vedevo e altre in cui era il doppio. Mi spiaceva per questa cosa,
alla fin fine, nonostante i suoi gusti bislacchi -trovava angosciante
il jazz e poi si rilassava ascoltando un tale che vomitava versi
satanici in mezzo a un frastuono di chitarre violentate- beh, era
intelligente, simpatica e mi spiaceva si maltrattasse così...
Bon,
comunque una sera mi propone di fare una seduta spiritica con lei e
il suo fidanzato, perché, dice, hanno uno spirito guida, una
ragazzina a cui era successo non so cosa, un po' dispettosa, ma che
li metteva in comunicazione con altri spiriti.
So
bene che una persona sana si sarebbe cautamente alzata, avrebbe detto
“s'è fatta una certa...” e poi avrebbe aggiunto “magari
un'altra volta...”...
ma
io sono sempre stata fottutamente curiosa!
E
quindi abbiamo provato.
Io
ci ho fatto attenzione più volte, ma non mi è proprio sembrato che
la monetina la spingessero loro, magari a turno... e poi è arrivato
lo spirito di mio nonno, così si è presentato. E ha detto il suo
nome, che lei non conosceva. Mi ha parlato di cose di cui non avevo
parlato con lei, e mi ha chiesto di essere più gentile con mia madre
con cui all'epoca ero perennemente in guerra.
Solo
che poi ha fatto delle anticipazioni che non si sono avverate e che
dubito fortemente si avvereranno...
boh...
In
ogni caso devo risolvere questo problema prima del 21/12/12, per
sicurezza.
Qualcuno
ha delle valide teorie o suggerimenti? (che non comportino tentativi
di suicidio per verificare subito... ;-P)
Ora
pro nobis....
sabato 28 aprile 2012
FB: trappola purulenta e vita spettrale.
Inizio a mettere a fuoco altri aspetti
di cosa non va in fb.
Punto primo: ti porta a fare dei
confronti continui tra te e gli altri. E se non hai un ego spropositato ti trovi sempre almeno un po' perdente, ma perdente o vincente che tu sia: non va bene in ogni caso!
Ma poi ci sono altre cose: guardare da
lontano, ma con tanto di servizi fotografici, le vite dei tuoi amici
o conoscenti o amanti o stronzi vari....
È orribile! Ti porta in un mondo fatto
di immaginazione, supposizioni e, appunto, confronti...:
è tutto sbagliato!
Forse la scelta più saggia sarebbe
tagliare i contatti con quelli con cui non hai più rapporti: quando chiudi con una persona hai
bisogno di staccare da lei, ma nello stesso tempo la curiosità ti
uccide! E fb è lì per questo: fa leva su queste passioni basse e
sulle tue insicurezze per tenerti incollato a lui, per far passare la
maggior porzione possibile di vita per le sue pagine (per poi venderla alle aziende di marketing, qual nobile intento...).
E allora cosa fanno:
-continuano a
cambiare la grafica, perché tu possa trovarci sempre qualcosa di
nuovo, lo fanno ad ogni stagione, mi sembra... sì, ogni 4 mesi circa
o poco più.
-ti danno sempre nuove informazioni. La
banda laterale in cui vengon fuori tutti gli aggiornamenti dei tuoi
amici, ma anche i commenti che fanno e i mi piace sono solo un modo
per tenerti avvinto, per solleticare la tua curiosità, il
voyeurismo, l'investigazione volta a scoprire cosa fa quel/la tipo/a
che ti piace, quell'amico/a che è sparito, che ti ha paccato o non
s'è comportato bene con te...
È questo il problema di fb, il più
grosso: ti pone di fronte alla scelta di fare un gesto che sembra
puerile, come togliere l'amicizia alle persone che ti hanno deluso o
ferito, oppure continuare a restarci in contatto anche se non ci
parli più, oramai.
E che senso ha? È innaturale! Se con
una persona non ci parli più, perché devi venire a sapere i cazzi
suoi (se non altro rispetto a tutto quello che condivide su fb)?
Poi ci sono i geni che ti tengono come
contatto su fb, ma t'impediscono di visualizzare i loro
aggiornamenti... ma allora toglimi dai contatti, noo?
Una volta ci si mandava a fanculo e ci
si perdeva di vista.
Adesso no, ci si perde di vista, ma si
continua ad aver modo di spiarsi a vicenda, per lo meno fino a quando
l'interesse non si spegne del tutto e non so cosa sia più triste:
spiarsi a vicenda o perdere interesse per una persona a cui tenevi.
Poi però se togli quella persona dai
tuoi contatti ti mancherà... eh sì, perché l'orgoglio o motivi
pratici (quali il fatto che non risponda più alle mail, o che risponda in modo da persuaderti a smettere di scrivergli/le) t'impediscono di cercarla/o. Ma in qualche modo
è come se ti facesse stare meglio saperne qualcosa, è come se
l'amicizia che c'è stata, o l'amore, l'attrazione fisica, il gioco,
quello che era, non finissero gettati nel cesso -anche se in realtà:
è tutto finito.
è tutto finito.
Conservare le amicizie che non sono più
tali su fb è un po' come tenere in vita la povera Englaro, da una
parte, eppure è anche come dare una speranza a qualcosa che non c'è
più con qualcuno che c'è ancora. È una sorta di Thanatos
strisciante, in sordina, ma endemico.
È anche una forma di orgoglio
nell'orgoglio: non ti cerco più perché mi hai ferita/o, però non
ti tolgo dai contatti perché non voglio darti tutta questa
importanza: stai lì, che ti ignoro. Ti ignoro però poi magari,
invece, tu ti rendi conto di aver sbagliato e provi a rimediare...
no-o?
No.
Questa cosa ci trasforma un po' in
fantasmi, l'un l'altro... ci vediamo, ma non possiamo più toccarci e
comunicare. L'altro continua ad esistere, ma è come se stesse in un
universo parallelo.
Nel frattempo hai anche dei momenti in
cui non te n'importa poi molto della delusione e ti ricordi solo che
volevi bene a quella persona. Ma oramai è andata, il canale di
comunicazione è ostruito, saltato, non esiste più... e non ci si
può far nulla, anche perché prima che saltasse qualche tentativo
per recuperarlo lo avrai anche fatto (uno dei due lo avrà fatto...
di solito ti sembra d'esser stato tu, a farlo...).
Quindi è così e devi stare a guardare
costantemente questa cosa che non ha funzionato, questo piccolo
fallimento...
Ma in fondo alla fine tutto passa.
Tutto e tutti:
anche tu.
ps. adesso sono in vacanza da fb. ma se fossi una persona saggia non dovrei tornarci mai più!
...sappiamo bene che non sono una persona saggia...
pps avevo riflettuto su un'altra cosa e non mi pare il caso di farci tutto un post sopra a parte, per cui aggiungo qui, come una sorta di appendice: credo che ci sia un altro motivo per cui fb ha tanto successo: le persone hanno bisogno di un canale di espressione, soprattutto hanno bisogno di uno spazio per sé. uno spazio in cui si parli di loro, visto che non ce ne sono altri, visto che socialmente non sei niente se non guadagni dai, bo? 50.000 o forse piuttosto 100.000 euro in su all'anno. però è un altro inganno questo. fb ti attrae con la promessa di darti uno spazio, adesso si chiama appunto "diario". ma non solo non te lo dà, te ne toglie dell'altro, ti toglie un sacco di spazio mentale e modifica in qualche modo il tuo modo di pensare. diventi una sorta di editore di te stesso.
dobbiamo tornare a una dimensione più umana. così non va...
ps. adesso sono in vacanza da fb. ma se fossi una persona saggia non dovrei tornarci mai più!
...sappiamo bene che non sono una persona saggia...
pps avevo riflettuto su un'altra cosa e non mi pare il caso di farci tutto un post sopra a parte, per cui aggiungo qui, come una sorta di appendice: credo che ci sia un altro motivo per cui fb ha tanto successo: le persone hanno bisogno di un canale di espressione, soprattutto hanno bisogno di uno spazio per sé. uno spazio in cui si parli di loro, visto che non ce ne sono altri, visto che socialmente non sei niente se non guadagni dai, bo? 50.000 o forse piuttosto 100.000 euro in su all'anno. però è un altro inganno questo. fb ti attrae con la promessa di darti uno spazio, adesso si chiama appunto "diario". ma non solo non te lo dà, te ne toglie dell'altro, ti toglie un sacco di spazio mentale e modifica in qualche modo il tuo modo di pensare. diventi una sorta di editore di te stesso.
dobbiamo tornare a una dimensione più umana. così non va...
sabato 7 aprile 2012
Ma veniamo alla ricetta di Aprile: crostata di crema e fragola senza latte e burro!
Questa è un po' più elaborata, ma non so bene le dosi...
Vabbé i blog di cucina stanno lì per questo, no? Ci troverete di sicuro le dosi precise...
(son sempre più cialtrona, ne'? ;)
Diciamo che ci vogliono 2 uova
margarina un 100 gr o 150
fruttosio a piacere (ce ne vuole un po', fate un 100 gr circa, insomma dev'essere dolce, quindi...)
farina di avena (o farro, o kamut)... e qui proprio non lo so... diciamo 2 o 300 gr, il fatto è che deve venire una bella palla compatta, per cui regolatevi sulla consistenza...
un cucchiaino di bicarbonato, ma se ne può anche fare a meno, in fondo la crostata non deve lievitare
questo per l'impasto.
per la crema invece:
mezzo litro circa di latte di soya
un uovo
un paio di cucchiai di farina d'avena
e altrettanti di fecola di patate o un po' di più di maizena
un po' di scorza di limone
uno o due cucchiai di fruttosio
per la gelatina:
succo di mela torbido, un bicchiere
una fetta di mela tagliata a fettine piccole e sottili
succo di limone
un cucchiaio di maizena
un minipimer
fragole.
allora: prima si fa sciogliere un po' a temperatura ambiente la margarina, la si mescola col fruttosio e poi con le uova. poi si inizia ad aggiungere la farina, cercando di non formare grumi, se necessario si può usare un colino, si può aggiungere un po' di latte di soya, volendo, e magari anche un po' di olio di semi di girasole e farina fino a formare una palla che va messa in frigo per un'oretta.
poi si mette in una teglia tonda unta con un po' di margarina o olio (molto poco, conviene passarlo con uno scottex). la si mette con la classica forma da crostata, cioè un disco coi bordi alti e il fondo va bucherellato con la forchetta, più che potete, poi a metà cottura tocca tirarla fuori e schiacciare il fondo con un cucchiaio e rifare i buchi con la forchetta -almeno, io ho fatto così, visto che il trucco dei fagioli non funziona e finiscono col bruciarsi.
nel frattempo preparate la crema: io parto sempre dall'uovo, poi ci metto il fruttosio, poi la farina, il maizena o fecola e infine il latte di soya. aggiungete la scorza di limone e poi mettete a cuocere a fuoco lento, girandolo, per evitare si formino grumi.
la torta deve cuocere per una mezz'oretta circa.
quando è pronta la tirate fuori e ci mettete la crema.
per la gelatina scaldata il succo di mela con i pezzetti di mela, per trarne la pectina. quando i pezzetti di mela sono belli stracotti li passate col minipimer, poi aggiungete altro succo di mela e infine la maizena, non molta, un cucchiaio e un po' di succo di limone e un po' di fruttosio. rimettete sul fuoco sempre lento e quando prende una consistenza gelatinosa spegnete.
disponete le fragole sulla torta e poi ricopritele con la gelatina di pectina. non rimane trasparentissima, però l'effetto non è brutto e il sapore è buono.
that's it!
buona pasqua!!! (^___^)
ps la cosa più importante quando si cucina è sempre assaggiare di tanto in tanto e stare vicini ai fornelli x evitare che bruci tutto. il resto vien da sé, un po' di calma, un po' di relax e via ;)
ah! pps... non l'ho ancora assaggiata (non il risultato finito) perché l'ho appena fatta...
ppps aggiornamento del giorno 8, pasqua: è veramente buonissima!!! :)
e le foto, fatte roccambolescamente con la web-cam del mac non le rendono affatto giustizia!!!
Vabbé i blog di cucina stanno lì per questo, no? Ci troverete di sicuro le dosi precise...
(son sempre più cialtrona, ne'? ;)
Diciamo che ci vogliono 2 uova
margarina un 100 gr o 150
fruttosio a piacere (ce ne vuole un po', fate un 100 gr circa, insomma dev'essere dolce, quindi...)
farina di avena (o farro, o kamut)... e qui proprio non lo so... diciamo 2 o 300 gr, il fatto è che deve venire una bella palla compatta, per cui regolatevi sulla consistenza...
un cucchiaino di bicarbonato, ma se ne può anche fare a meno, in fondo la crostata non deve lievitare
questo per l'impasto.
per la crema invece:
mezzo litro circa di latte di soya
un uovo
un paio di cucchiai di farina d'avena
e altrettanti di fecola di patate o un po' di più di maizena
un po' di scorza di limone
uno o due cucchiai di fruttosio
per la gelatina:
succo di mela torbido, un bicchiere
una fetta di mela tagliata a fettine piccole e sottili
succo di limone
un cucchiaio di maizena
un minipimer
fragole.
allora: prima si fa sciogliere un po' a temperatura ambiente la margarina, la si mescola col fruttosio e poi con le uova. poi si inizia ad aggiungere la farina, cercando di non formare grumi, se necessario si può usare un colino, si può aggiungere un po' di latte di soya, volendo, e magari anche un po' di olio di semi di girasole e farina fino a formare una palla che va messa in frigo per un'oretta.
poi si mette in una teglia tonda unta con un po' di margarina o olio (molto poco, conviene passarlo con uno scottex). la si mette con la classica forma da crostata, cioè un disco coi bordi alti e il fondo va bucherellato con la forchetta, più che potete, poi a metà cottura tocca tirarla fuori e schiacciare il fondo con un cucchiaio e rifare i buchi con la forchetta -almeno, io ho fatto così, visto che il trucco dei fagioli non funziona e finiscono col bruciarsi.
nel frattempo preparate la crema: io parto sempre dall'uovo, poi ci metto il fruttosio, poi la farina, il maizena o fecola e infine il latte di soya. aggiungete la scorza di limone e poi mettete a cuocere a fuoco lento, girandolo, per evitare si formino grumi.
la torta deve cuocere per una mezz'oretta circa.
quando è pronta la tirate fuori e ci mettete la crema.
per la gelatina scaldata il succo di mela con i pezzetti di mela, per trarne la pectina. quando i pezzetti di mela sono belli stracotti li passate col minipimer, poi aggiungete altro succo di mela e infine la maizena, non molta, un cucchiaio e un po' di succo di limone e un po' di fruttosio. rimettete sul fuoco sempre lento e quando prende una consistenza gelatinosa spegnete.
disponete le fragole sulla torta e poi ricopritele con la gelatina di pectina. non rimane trasparentissima, però l'effetto non è brutto e il sapore è buono.
that's it!
buona pasqua!!! (^___^)
ps la cosa più importante quando si cucina è sempre assaggiare di tanto in tanto e stare vicini ai fornelli x evitare che bruci tutto. il resto vien da sé, un po' di calma, un po' di relax e via ;)
ah! pps... non l'ho ancora assaggiata (non il risultato finito) perché l'ho appena fatta...
ppps aggiornamento del giorno 8, pasqua: è veramente buonissima!!! :)
e le foto, fatte roccambolescamente con la web-cam del mac non le rendono affatto giustizia!!!
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