venerdì 6 gennaio 2012

The Artist

 Se digiti su youtube “the artist trailer ita” vien fuori questo: delle interviste di gente che si dice entusiasta e felice di andare a vedere un film di quasi due ore: muto!
E “che idea originale”, commentano. Un'idea originale che era la norma se non l'unica scelta possibile all'inizio del secolo scorso. Un'idea che ha cercato di sopravvivere al sonoro soccombendovi. E, infine, un'idea originale che Aki Kaurismaki ha già avuto nel '99, trattandola, a mio avviso, in maniera molto più originale, nel film Juha, un muto accompagnato da musiche rock, suppongo composte appositamente per il film, e anche altro, mi pare ci sia qualche brano classico, etc...
Ora, dire che l'idea sia esaltante credo sia possibile solo a ricchi intellettualoidi annoiati che ci tengono a darsi un tono.
È oggettivamente pesante seguire un film in cui tutto viene raccontato con la mimica e la musica, qualche didascalia e lasciando il resto all'intuito (come quando il poliziotto parla per un bel pezzo al protagonista imbambolato davanti a una vetrina e fissare un frac che gli ricorda le glorie e i successi perduti.. il poliziotto parla per un pezzo e nessuno che si degni di metterci una didascalia... cose come queste urtano un po'... ad ogni modo...).
Pregi e difetti: gli attori si sforzano di esagerare la mimica riproducendo la recitazione del muto; è un film muto sul muto, i film che erano stati girati in passato sul muto erano in sonoro, è, quindi, come se ti desse l'altro punto di vista; però c'è un ché di morboso in questo silenzio o musica e bocche che si agitano e l'incubo col sonoro attorno al protagonista che però resta muto...; è emozionalmente molto trattenuto e innaturale, e nello stesso tempo esasperato, voglio dire da una parte loro due si piacciono, va da sé, lei è la protagonista bona, lui il protagonista maturo ma piacente e famoso (e di successo, all'inizio del film -soprattutto grazie al cane che è di gran lunga più espressivo e accattivante di lui!), però non ci provano mai, prima perché lui è sposato, poi perché lei ha successo nel sonoro e lui si rifiuta di fare film sonori e gira un altro film muto che decreta la sua rovina, ma e c'è un altro ma: nonostante questa inconcludenza soprattutto di lui e nonostante questo ego pomposo e nobiliare di lui, lei è innamorata persa... e io non ho potuto fare a meno di chiedermi: perché? Ma ppeerchééé? Questo potrebbe essere un altro tratto ripreso dal muto: le eroine sono sempre innamoratissime del protagonista, ma ti venisse un colpo se riesci a capire perché! E soprattutto lo sono a prescindere da come lui le tratti, sempre e comunque.
Bah!...
Ovviamente il film ha il suo happy ending, manco a dirlo.
Ed è questo che mi ha disturbata, assieme a un altro paio di cose: la prima è che si intitola The Artist, riferito all'attore trombone di muto, mentre è evidente che il cane è molto più bravo, interessante, sensato, intelligente e talentuoso di lui! La seconda è che è come se ci fosse un messaggio di fondo, che sarà anche vero, magari, ma mi dà fastidio lo stesso: adeguati! Non andare dritto per la tua strada seguendo le tue convinzioni: adeguati e, in questo caso, passa al sonoro!
Mille volte meglio Aki, che gira una sorta di moderno melodrammone, con miserie e nobiltà dell'animo umano e senza un happy ending, ma nemmeno un finale tragico. È come un finale pari, 1 a 1 o 0 a 0, dipende, senza perdono e senza vendetta. Senza clichet, molto più originale.
Aki Kaurismaki, Juha, '99, molto più originale!
P.s. ovviamente c'è la tristezza di pensare che pare non si sappia più cosa inventare e che riproporre un muto nel 2011, molto simile al muto originale, possa risultare un'idea geniale!
Bah!....

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