Cantante, insegnante di canto, autrice di canzoni, poesie e racconti. Diplomatasi nel 2002 in Scrittura Drammaturgica presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, accede al corso di Canto Jazz della Civica Scuola di Musica Jazz di Milano lo stesso anno e si diploma nel 2006. Tra il 2006 e il 2009 frequenta il corso di Laurea in Jazz presso il Conservatorio verdi di milano dove si laurea il 1° Marzo 2010.
Ci sono una serie di cose che il resto del genere umano fa, con una certa frequenza e consistenza numerica, che non mi è mai riuscito di capire:
farsi fare degli autografi... cosa te ne fai di un foglio con uno scarabocchio illeggibile? Oltretutto, sarò l'unica, ma io mi sento stupida a chiedere gli autografi e penso di averlo fatto una sola volta in vita mia... a 17 anni...;
salutare o addirittura fermare persone famose per strada (cantanti, attori, etc...) : loro non ti conoscono, non sanno chi sei! Tu sei solo uno scocciatore per loro, un povero fesso che vive attaccato al tubo catodico... non è meglio, tanto per te quanto per loro, se li lasci in pace?
Farsi fotografare con delle persone famose... i tuoi amici lo sanno che il vip di turno ha accettato di farsi fotografare con te solo per non essere scortese... lo sai vero? Nessuno crederà che siete diventati amici.
di riflesso non capisco le foto con le cosiddette celebrità (il che include anche personaggi come Jerry Scotti... wow! Accipicchia! Apperòòò...) appese nei locali, pizzerie, etc... ma cosa vuoi che me ne freghi se il Re del Porno o l'attricetta X sono passati di qui a bere o a mangiare? O forse dovrebbero essere una garanzia in quanto intenditori? Per la maggior parte di loro si può dire tranquillamente che se avessero un briciolo di buon gusto, farebbero un lavoro onesto...;
contendersi oggetti appartenuti a cantanti, attori etc... cercando di strapparglieli di dosso durante le pubbliche esibizioni (e meno male che ci vai pazzo! ...forme di devozione deviata, verrebbe da dire...) o offrendo somme spropositate ad un'asta... -ma dico io, cosa ci farai mai con un guantino pieno di strass... spaiato!?!
farsi fotografare di fianco a una statua di cera raffigurante un personaggio famoso vivo o defunto... non dico altro!...;
scattare fotografie al paesaggio con un pidocchietto in basso a destra (tuo cugino, tuo nonno, tuo zio, tuo marito...) perché nella foto ci deve stare per forza un cristiano, se no è sprecata...;
prenotare le vacanze 6, 7, 8, 9 mesi prima... (ammazza! ti piace il tuo lavoro!...)
assieme al partner...;
che poi nel frattempo ti molla...;
per il tuo migliore amico (in entrambi i casi: lui/lei)...;
fare un'assicurazione sulle vita;
fare un'assicurazione (sono associazioni a delinquere... lo dico per chi non lo sapesse...)
fare elenchi troppo lunghi, poi la gente non si ricorda niente di quello che hai scritto...: per cui lo chiudo qui!
punto primo: ho capito che il pane e i panini van fatti il più possibile alti e a palletta.
punto secondo, ho fatto un esperimento ed è ben riuscito: il panino dolce.
ne ho fatto uno solo. e quindi ho le dosi per un solo panino...
vabbé, poi al massimo moltiplicate...
70gr farina di kamut o farro
un cucchiaino e mezzo di fruttosio
un pizzichino di bicarbonato
una tazzina da caffé di latte di soya o riso -meglio se alla vaniglia
un cucchiaino di olio
allora, x il pane la cosa importante è mischiare subito brutalmente gli ingredienti (così come invece per le torte è meglio setacciare la farina e unirla poco per volta). prendete un contenitore piccolo, una insalatierina, una bacinella di plastica, varie eventuali, e ci schiaffate dentro la farina!
(cosa fatta capo A)
poi ci mischiate il fruttosio e un pizzichino, proprio poco, di bicarbonato...
il cucchiaino d'olio, la tazzina da caffé col latte di soya e mescolate col cucchiaio di legno.
verranno dei grumi sparsi che dovete cercare di mettere assieme, mescolandoli il più possibile al resto della farina. quando la poltiglia risulta meno acquosa e più compatta, passate alle mani...(ve l'ho detto: fare il pane è una cosa brutale! brutale e sbrigativa...!)
e formate una palletta.
la mettete nel forno elettrico a lievitare a 60°, x un quarto d'ora.
poi andate per 15 min circa, con la temperatura a 200° (col forno ventilato la pagnotta si asciuga meglio) e altri 5 minuti a 180 (magari forno normale)
et voilà, la vostra pagnottina dolce per la colazione! (basta svegliarsi un 3/4 quarti d'ora prima del normale...)
ho dovuto anticipare la ricetta di febbraio perché quando le ricette vengono, vengono... poi te le dimentichi, se no...
Diventa nera e ghiacciata poco dopo essersi posata, sempre che rimanga per più di una giornata... oppure blocca la città, poco prima o poco dopo natale.
Ma se ci si innamora cambia tutto, e anche la neve a Milano diventa un incanto.
E scivoli per terra, rischiando di romperti l'osso del collo, ridendo felice come un idiota.
A dire il vero: diventi propriamente idiota!
Solo che sono tre fenomeni molto rari a verificarsi, tutti assieme:
innamorarsi;
con la neve;
a Milano.
La maga sostiene che potrebbe anche nevicare, dice di averlo sentito nelle ossa...
ho deciso di scrivere di questa cosa perché mi fa veramente, ma veramente, incazzare!
direi che è la manifestazione plateale di quello che stiamo diventando, ma anche di quello che dovremmo evitare per non essere risucchiati dal baratro!
1. quanta gente credono prenderà un biglietto di 4° classe, per la tratta milano roma, a: 86 euro?
2. i soldi spesi per rifare i primi due vagoni sono un evidente spreco, nonché un riflesso di quella che è la nostra politica economica governativa: sì ai cacciabombardieri, no al welfare; sì al tartassamento dei piccolo-borghesi sempre più vicini alla soglia di povertà, no alla patrimoniale, 'e come si fa? troppo complicata da applicare...'; pignoramenti da equitalia ai poveracci sì, lotta all'evasione fiscale, ni... e in realtà no!
3. maria antonietta d'asburgo è stata presa in odio dal popolo francese e ghigliottinata per la sua celebre frase "che mangino le brioches" i pezzenti, affamati, del terzo stato... questa roba ci somiglia molto!
4. la dirigenza di trenitalia evidentemente ignora l'esistenza delle compagnie low cost che con una somma che oscilla tra i 50 e i 100 e più ti permettono di fare andata e ritorno da un capo all'altro della penisola (non solo da nord a centro!)
5. dovrebbe essere un servizio pubblico come nota lo stesso cronista, riceve soldi statali, cioè nostri. e cosa ne fa?
6. ci vuole un movimento di boicottaggio di massa. 86 euro, per quanto mi riguarda, alta velocità o meno, è un prezzo da prima classe e non da quarta!
l'unico modo di uscire da questa, evidentemente indotta, crisi economica è la ridistribuzione delle risorse, non l'accentuazione dei privilegi da una parte della miseria dall'altra.
assaporo un senso pesante di impotenza perché è evidente che dovremmo essere noi tutti a protestare per questa cosa. ma è evidente che difficilmente tutti si muovono ed è evidente che se queste cose succedono, succedono contando su una apatia generalizzata che inizia con un moto di indignazione... e finisce nel nulla.
da soli non contiamo niente, insieme possiamo fare qualcosa. ma siamo troppo individualisti e ognuno pensa al suo orticello (pieno di sterpi e cespugli secchi, oramai...).
Se digiti su
youtube “the artist trailer ita” vien fuori questo: delle
interviste di gente che si dice entusiasta e felice di andare a
vedere un film di quasi due ore: muto!
E “che idea
originale”, commentano. Un'idea originale che era la norma se non
l'unica scelta possibile all'inizio del secolo scorso. Un'idea che ha
cercato di sopravvivere al sonoro soccombendovi. E, infine, un'idea
originale che Aki Kaurismaki ha già avuto nel '99, trattandola, a
mio avviso, in maniera molto più originale, nel film Juha, un muto
accompagnato da musiche rock, suppongo composte appositamente per il
film, e anche altro, mi pare ci sia qualche brano classico, etc...
Ora, dire che
l'idea sia esaltante credo sia possibile solo a ricchi intellettualoidi annoiati che ci tengono a darsi un tono.
È oggettivamente
pesante seguire un film in cui tutto viene raccontato con la mimica e
la musica, qualche didascalia e lasciando il resto all'intuito (come
quando il poliziotto parla per un bel pezzo al protagonista
imbambolato davanti a una vetrina e fissare un frac che gli ricorda
le glorie e i successi perduti.. il poliziotto parla per un pezzo e
nessuno che si degni di metterci una didascalia... cose come queste
urtano un po'... ad ogni modo...).
Pregi e difetti:
gli attori si sforzano di esagerare la mimica riproducendo la
recitazione del muto; è un film muto sul muto, i film che erano
stati girati in passato sul muto erano in sonoro, è, quindi, come se
ti desse l'altro punto di vista; però c'è un ché di morboso in
questo silenzio o musica e bocche che si agitano e l'incubo col
sonoro attorno al protagonista che però resta muto...; è
emozionalmente molto trattenuto e innaturale, e nello stesso tempo
esasperato, voglio dire da una parte loro due si piacciono, va da sé,
lei è la protagonista bona, lui il protagonista maturo ma piacente e
famoso (e di successo, all'inizio del film -soprattutto grazie al
cane che è di gran lunga più espressivo e accattivante di lui!),
però non ci provano mai, prima perché lui è sposato, poi perché
lei ha successo nel sonoro e lui si rifiuta di fare film sonori e
gira un altro film muto che decreta la sua rovina, ma e c'è un altro
ma: nonostante questa inconcludenza soprattutto di lui e nonostante
questo ego pomposo e nobiliare di lui, lei è innamorata persa... e
io non ho potuto fare a meno di chiedermi: perché? Ma ppeerchééé?
Questo potrebbe essere un altro tratto ripreso dal muto: le eroine
sono sempre innamoratissime del protagonista, ma ti venisse un colpo
se riesci a capire perché! E soprattutto lo sono a prescindere da
come lui le tratti, sempre e comunque.
Bah!...
Ovviamente il film
ha il suo happy ending, manco a dirlo.
Ed è questo che
mi ha disturbata, assieme a un altro paio di cose: la prima è che si
intitola The Artist, riferito all'attore trombone di muto, mentre è
evidente che il cane è molto più bravo, interessante, sensato,
intelligente e talentuoso di lui! La seconda è che è come se ci
fosse un messaggio di fondo, che sarà anche vero, magari, ma mi dà
fastidio lo stesso: adeguati! Non andare dritto per la tua strada
seguendo le tue convinzioni: adeguati e, in questo caso, passa al
sonoro!
Mille volte meglio
Aki, che gira una sorta di moderno melodrammone, con miserie e
nobiltà dell'animo umano e senza un happy ending, ma nemmeno un
finale tragico. È come un finale pari, 1 a 1 o 0 a 0, dipende, senza
perdono e senza vendetta. Senza clichet, molto più originale.
Aki Kaurismaki,
Juha, '99, molto più originale!
P.s.
ovviamente c'è la tristezza di pensare che pare non si sappia più
cosa inventare e che riproporre un muto nel 2011, molto simile al
muto originale, possa risultare un'idea geniale!
miei cari, abbandonate ogni forma di pregiudizio e provate a fare questa torta che seppur priva di uova e latte e burro: è spaziale!
ci vogliono 4 mele grandi (o 6 piccole)
un limone
fruttosio
farina di farro bianca, un paio di tazze (oppure farina di riso 50% maizena 25% fecola di patate 25%, per la versione gluten free)
cremor tartaro (lievito in bustina) mezza bustina (ma se ne può fare ache a meno)
o bicarbonato, la punta di un cucchiaino
olio di semi di girasole, mezza tazza (o anche meno)
uvetta, a piacere
cannella
noce moscata, un paio di pizzichi.
è una ricetta semplice, richiede solo un po' di tempo -ovviamente nn so quanto... diciamo che mentre le mele andavano mi sono lavata e asciugata i capelli... 15/20 minuti, forse...
cmq: sbucciate le mele e tagliatele a pezzettini mediamente piccoli, le mettete in una pentola bassa col coperchio e ci versate il succo del limone più un pochino di fruttosio. a fuoco lento, mi raccomando!
quando sono pronte mischiate prima mezza tazza di olio di girasole con 3 o 4 cucchiai di fruttosio e poi le mele, amalgamate per un po', con la forchetta.
poi aggiungete la farina setacciandola, due tazze circa, e il lievito più il mezzo cucchiaino di bicarbonato. aggiungete per ultimo la canella, 2 cucchiaini e la noce moscata, 1/2 cucchiaino.
quando ottenete un composto omogeneo e pastoso lo versate in una pirofila piccola o un teglia di metallo di una 20ina di cm di diametro unta con la margarina.
in forno deve andare a 180-190° per una mezzora abbondante.
poi fate una prova con uno stuzzicadenti, se viene fuori asciutto significa che va bene, è pronta.
resterà un po' morbida per via della composta di mele, ma va bene così.
è stupenda e nn c'è colesterolo dentro... per cui ha l'effetto collaterale che ne mangeresti a chili...
per questo conviene farne poca :)
Figlio drogato: dai Sticchio, vienici, ti dico che ce ne facciamo tante da scoppiare! Non hai capito, ha deciso di andare con quello sfigato del suo amico proprio al Gatto Verde! ...sì! Certo che non lo sa! Che domande?! Hai idea della faccia che farà? Da spaccarsi! Gli ho dato anche la roba più sfasante che avevo... eh... sì... sì... e fattela dare da tuo cognato la macchina, dai!
Sticchio io ci vado pure a piedi e ti porto in spalla! Dai andiamo!... allora ok? Passami a prendere alle 22, la nonna dovrebbe esser già a dormire e il microbo pure...
bella, Sticchio! Vedrai che non ti pentirai! Vai! A dopo...
Gaetano (nella sua testa): eppure non riesco a capire dove ho sbagliato... ho sempre avuto un sacco di attenzioni con lei... e proprio lì è stato l'errore! Le hai dato troppo Gaetano, troppo! Questa roba inizia a fare effetto... la riga in strada... è tutto storta... stai su Gaetano, che se Gino se ne accorge ci riporta a casa! Sì sì... sorridi.. padrone della situazione... ma gliela faccio pagare io a quella zoccola! Ma poi come? Quando? E con chi?! Non vediamo mai nessuno, solo... -si volta verso Gino e lo guarda con occhi a sofficino, arcigni e sospettosi... poi riprende a guardare la strada giusto in tempo per frenare al semaforo e non tamponare il Suv davanti!- Cazzo! ...non diciamo cazzate! Non è possibile! Dico, l'hai visto? Ti sembra... se se l'è veramente fatta, me lo farei tagliare! Non diciamone più! ...voglio tornare a casa... Agata! Agata perché?
-quasi gli viene da piangere, poi subito si ricompone appena Gino gli chiede se va tutto bene... sì sì, risponde. M'è entrata una cosa in un occhio, non è niente...
Agata (davanti allo specchio, si trucca):
-non starò esagerando?
(le risponde una voce androgina fuori campo)
-tesoro, se ne metti meno non ti si vede la faccia! ...ma dimmi come hai fatto a liberarti? È natale, pensavo stessi coi tuoi...
-bah... mio marito mi ha detto che aveva una riunione di lavoro, il 24... mi è sembrata una storia, però francamente siccome a natale ci pagano il doppio non gli ho detto niente ho preso la palla al balzo e ho chiamato Frank, così gli ho detto che c'ero anch'io. Questi soldi ci faranno comodo. Certo chissà che combina quello...
-andrà a farsi una sbronza, a volte serve per scaricare lo stress... oppure... oppure ha un'altra! (ride)
-chi? Gaetano? Impossibile! Non è il tipo, non sarebbe nemmeno capace di pensarlo... no... no!
-ok... tu lo conosci di sicuro molto bene, quanti anni sono che siete spostati?
-18, da quando mi ha messa incinta... ho dovuto pagare quel delinquente di mio figlio perché non dicesse niente a mio marito e si occupasse della vecchia rimbambita e del piccolo!
-però che tristezza passare il natale qui... dico per quelli che ci vengono, noi stiamo lavorando! Ehi, sarà ora che ti metti il costume, tra poco si va!
-eccomi, arrivo! (mormorando tra sé) Gaetano con un'altra... ah! Assurdo!...
Ecco in qualche modo siamo sopravvissuti alla guida di Gaetano, quante se n'è ingollato di quelle pastiglie! Io non ci volevo venire e adesso sono ancora più convinto che facevo meglio a starmene a casa. Gaetano ha rimorchiato delle poco di buono lungo la strada e mi ha costretto a parlare con questa valchiria -che non sono nemmeno sicuro al cento per cento sia una donna... comunque...
Quando entriamo succede una cosa strana, provo una sensazione stranissima... che non so spiegare!
All'ingresso Gaetano, dovendo pagare per quattro, ha un momentaneo mancamento -non so se è perché sia tornato momentaneamente in sé o sempre per le pastiglie di cui sopra... comunque...
Entriamo e lasciamo i cappotti (e le pellicce da Priscilla Regina del Deserto delle due virago... che cattivo gusto per le femmine, Gaetano! A parte Agata, Agata è una a posto. E adesso questo se la vuole giocare!)
Finito di lasciare i cappotti infatti Gaetano mi mette in mano una kodak quick, credevo non ne facessero neanche più!
-e che ci devo fare con questa?
-devi documentare! Me la deve pagare, te l'ho detto! Io lo so com'è quella! Non mi crede capace... e gliela faccio vedere io, gliela faccio vedere! O non son più uomo, Gino, non son più uomo!
Ma ditemi voi come si può? Arrivare a 40 anni e dare di matto così: tutto d'un colpo!
Poveri noi...
Ma la cosa che volevo raccontare non è questa. All'ingresso, insomma, quella sensazione, che non mi so spiegare... e poi...
-Gino?
-Sì... sì, sono Gino... ci conosciamo?...
-Non ti ricordi?
-...io veramente... no... oh! Aspetta, ma... Maria! Tu sei Maria Montaldo!
-Sì, proprio io. Non pensavo ti ricordassi...
-E' che sei cambiata tantissimo... avevi quegli occhialoni enormi e spessi...
-Eh sì, porto le lenti adesso...
-Le lentiggini...
-Laser...
-E l'apparecchio...
-Eh sì, ce le avevo proprio tutte... che memoria, però!
-Ma ti trovo benissimo! Mah... quanti anni sono passati?
-Moh, non lo so... 30? Ma non dire niente, mi tolgo qualche anno, qui, perché Frank, il capo, vuole solo gente giovane, dice che se no l'ambiente si fa deprimente... più deprimente che con la gente che viene qui di solito!
Dice con sarcasmo.
-...e... Ma tu piuttosto come hai fatto a riconoscermi?
-Ma tu non sei cambiato quasi per niente... giusto un po' di sale e pepe in testa...
-sì però... nessuno si ricorda di me, di solito, in quegli anni poi... ancora meno! E poi c'era sempre Gastone! Gastone di su, Gastone di giù... Gastone, boom! Ovunque... a-ah ah... scusa, non fa ridere... sì, lo sai vero cosa gli è successo?
-Mah, veramente ho sentito qualcosa, ma mi pareva che la storia fosse poco chiara...
-Eh, è saltato per aria! Non ne è rimasta più traccia, la povera mamma poi...
Da lì in poi siamo andati avanti con un amarcord fitto di particolari. Maria era ancora nubile! Da non crederci! Cioè, per come era allora ci si poteva anche credere, ma adesso... era un fiore! E le davi come minimo 10 o 15 anni meno di quelli che aveva! Da non crederci! Che sorpresa...
Ma non perdiamo il filo. Gaetano mi reclama, il capo, Frank tira delle occhiatacce a Maria, o meglio Mary, qui la chiamano così. Ci scambiamo i numeri di soppiatto e vado a sedermi. Ah! Maria... tra l'altro mi dice:
-Moh, io non ho mai capito cosa ci trovassero tutte in quel Gastone! Era un tale pallone gonfiato... la tua brutta copia! Non m'è mai piaciuto... ah scusa, non volevo essere indelicata...
-Oh, ma no! Non ti preoccupare... continua!...
Insomma, torno a sedermi con Gastone, che ha mollato le virago per delle signorine messe un po' meglio, ma sospetto prezzolate, più delle prime...
E poi comincia lo spettacolo. Una cosa veramente un po' imbarazzante, io non so bene dove guardare, c'è pure Mary, Maria, che mi vede... le sorrido imbarazzato... quando Gaetano inizia ad agitarsi...
-Gino! Gino, guarda! Ma quella... no, dico, Gino, voltati! E guarda! Quella non ti sembra che somiglia ad Agata?
Santo dio, penso...
-Maah... non saprei... no, non particolarmente...
E' lei, sono sicuro ch'è lei! Adesso viene fuori l'inferno! Santo dio! Ho appena ritrovato Maria, potevamo forse iniziare a frequentarci... perché? Perché!? ...debbo essere sempre così sfortunato?
-Gino, ti dico che è lei! Sono sicuro che è lei... Agata! Agata! AGATAAAAAA!!!!!
Agata smette di ballare... la musica si ferma, o forse è solo una mia impressione, visto che inizio a non riuscire più a respirare e non mi sento più il cuore battere...
-Gaetano...
Risponde impietrita dal terrore...
Corre a rimettersi i pochi indumenti che aveva iniziato a sfilarsi... per fortuna era ancora in guêpière...
-Ehi!...-cambia tono rivestendosi e andando verso di lui -ma tu non dovevi andare a una riunione di lavoro? Eh? Dì un po'? Le riunioni adesso le fate nei locali con le donnine?!? che diavolo ci fai qui?!?
-Che cosa ci fai tu? Io me lo sentivo che c'era qualcosa che non andava... ma pensavo che avessi un amante come ogni donna normale... e... e decente, direi!!
-Un amante io? Ma dico, sei matto? Io qui ci lavoro e non credere che sia un divertimento...
Insomma, vi risparmio i particolari noiosi, iniziano a beccarsi, urlano, il proprietario non sa più che fare, ehssì che ha una faccia spaventosa, ma loro non lo calcolano minimamente... quando... si sente strillare dall'ingresso....
-Aaahhhhh!!! aiuto! Mi faccia entrare, mi faccia entrare la prego! C'è un pazzo, un maniaco....
Una ragazza giovane, sui 25, entra sgusciando tra le braccia del buttafuori, tutta scarruffata, affannata, completamente fuori di sé!
-Chiamate la polizia! Qualcuno chiami la polizia... quel pazzo... AAAAHHHHH!!!!!
Grida ancora, quando un uomo si affaccia all'ingresso...
E lì non mi ricordo nulla per un po'.
Sono svenuto.
Quando mi riprendo, dopo poco, l'uomo è tenuto fermo a forza dai giganti dell'ingresso... la ragazza è ancora fuori di sé dice frasi sconnesse e io... come fosse l'ultimo fiato che mi resta in corpo... ansando come dovessi morire in quel momento...
-tra l'altro una bellissima morte, devo dire! Maria mi prendeva il viso a schiaffetti, mi porgeva dell'acqua, addirittura mi teneva il capo in grembo... ti prego signore! Prendimi adesso che sono felice!...-
insomma con un filo di voce lo dico...
-Ga... Gastone!...
E poi svengo di nuovo.
Gastone... Gastone, quel farabutto! ...in pratica all'epoca si era infilato in affari loschi e per di più aveva fatto una serie di mosse e investimenti sbagliati, per cui non gli era rimasto altro che fingersi morto! E così ha tirato su un casino che ne bastava la metà e... ha fatto saltare in aria la sua attività copertura ed è sparito per un po'.
Si è fatto fare dei documenti falsi, ha preso un accento pugliese posticcio, ha trovato un dentista ciarlatano che ha accettato di sfasciargli i denti che la mamma aveva pagato tanto per raddrizzare (solo a lui, poi, vai a capire perché?! No, Gino, i tuoi vanno benissimo... che STRONZA! Ecco! L'ho detto, finalmente, l'ho detto!...)
Si è poi aperto un negozietto piccolo e polveroso, l'ha rilevato così com'era, di anticaglie e ha deciso di abbandonare i suoi sogni di gloria...
La ragazza poveretta l'aveva incrociata quella sera. Dice che l'ha aiutata a sistemare l'auto e poi l'ha aggredita. Pure maniaco non ce lo facevo... ad ogni modo, la cosa buffa è che Gastone, che si era presentato col nome di Natale, alla ragazza, sosteneva di venire da un Natale in famiglia malriuscito. Ed era pieno di pacchetti... noi che non ne abbiamo mai visti di pacchetti, regali, festoni. Né a Natale né il resto dell'anno...
La ragazza si è calmata e dice che se promette di non importunarla più non lo denuncerà. Gastone promette e gli energumeni lo lasciano andare, perché ha smesso di divincolarsi già da un po'.
Nel frattempo due ragazzini, appena maggiorenni cercano di svignarsela senza farsi notare... riscoppia il putiferio: è il figlio di Gaetano! Quel disgraziato sapeva tutto. Adesso il padre lo prende a calci, e c'ha pure ragione, solo che il proprietario minaccia seriamente di chiamare la polizia e ci caccia tutti fuori, tutti!
Me, Gastone, Gaetano, Agata, il figlio drogato, Sticchio, come lo chiama il figlio drogato e anche Maria.
Maria si offre di riportarmi a casa.
Gastone... non sa bene che fare. Non abbiamo mai avuto molto da dirci io e lui, però insiste per darmi uno dei pacchetti che si porta appresso ogni natale.
Gli chiedo che intenzioni aveva con la ragazza, giura che non le avrebbe fatto nulla... la ragazza intanto è lì, ancora sotto shock. Le chiediamo ancora scusa. Accetta le scuse. Quando si accorge che sono quasi identico a Gastone mi chiede se io mi chiamo Pasquale...
-Spiritosa- le fa Gastone/Natale -è la cosa che m'è piaciuto subito di te!
-Sì, certo. Vacci piano, fratello e levami le mani di dosso!
-Eeeh, che carattere!, per una mano sulla spalla...
Lì di fianco si svolge il ricongiungimento familiare, una roba alla De Filippi, piangono, ridono, si menano! Di tutto...
Eppure credo che questo casino abbia fatto bene a Gaetano e la sua famiglia.
Gastone mi propone di rivederci... io non so, gli dico di sì, ma ci devo pensare.
Mi piaceva proprio l'idea di esser figlio unico...
Ad ogni modo, mentre Maria mi riaccompagna verso casa, non posso fare a meno di pensare che questo sia il natale più bello di tutta la mia vita e al diavolo il resto!
Buon Natale, reietti del Natale. Sappiate che prima o poi arriva un Natale, almeno uno, quello buono, che ne vale la pena. Prima o poi, per tutti.
A patto di non smettere di crederci e resistere!
Natale 2007.
P.S. Nel Natale del 2009 io e Maria ci siamo sposati, per festeggiare il nostro anniversario e questa storia la raccontiamo a tutti, ogni anno, a Natale.