Ieri sera mentre andavo al cinema è successa una cosa molto spiacevole: dei giovani tabbozzi si sono messi a imprecare contro una ragazza e le sue amiche, accusandola di essere una ladra. La ragazza stava seduta per i fatti suoi e manco rispondeva, era piuttosto attonita. Una signora straniera ha iniziato a chiedergli in inglese cosa volessero. I tabbozzi si sono presi la briga di spiegarglielo in inglese. La signora non poteva crederci e continuava a chiedergli "How can you say it?"Quelli continuavano a strillare - in una maniera veramente assurda, violenta, folle e preoccupante - "Scendete! Dovete scendere! Non potete stare qui! Ladre! Tu e le tue amiche!!!"...
Qualche tizia attempata pareva pure approvare...
Mi alzo, e dato che nessun altro lo fa, chiedo scusa alle ragazze da parte dei cavernicoli, che non erano in grado di farlo, e sottolineo che "PER FORTUNA NON SIAMO TUTTI COSì!"
Al che una delle tipe che apprezzava i tabbozzi, non capendo, crede che io abbia parlato in favore dei tabbozzi...
Le spiego che trovo allucinante una scena del genere! Un conto è cogliere una persona sul fatto mentre ruba, un'altra è accusare una sconosciuta, solo perché non è italiana...
E la tipa mi dice: "Ma no, è perché le conoscono!"...
E mi torna in mente il video del sedicente cityangel mentre offriva un lavoro a una ragazza, per allontanarla dal vizio di borseggiare, ragazza che vagamente somigliava a quella che i tabbozzi hanno aggredito - ci somigliava, ma non credo affatto che si trattasse della stessa persona.
"Ma cosa conoscono? Ma per quel video assurdo in cui cmq anche lì non c'era nessuna prova??? Ma vi rendete conto che il passo successivo è la guerriglia urbana?"
Eh, sì, ammette la tipa, però...
Insisto nel dire che sta roba è incivile e poi scendo.
Anche perché, mettiamo pure che una di quelle ragazze abbia rubato una o più volte, che si sia cioè trattato proprio di loro... questo esclude la possibilità che abbiano cambiato vita?
Ma cosa siamo tornati nel medioevo? Con la differenza che lì nel villaggio si conoscevano tutti, qui siamo milioni in una città, ci sono un sacco di persone che si somigliano, e te magari le aggredisci sulla base di uno stupido video messo su instagram da una bestia?.... non ho parole...
Il film che sono andava a vedere per fortuna mi ha rincuorata. Dopo una fila infinita, a film quasi iniziato, entro.
Una storia strampalatissima, surreale, tutti matti - A letto con Sartre.
In pratica ci sono delle spece di mafiosetti, che trasportano merci, ogni tanto gambizzano o ammazzano i rivali e il capo di questi che vuole diventare un poeta per conquistare una cassiera del supermercato. Un altro suo scagnozzo che dovrebbe andare a recuperare dei prestiti a strozzo, ma poi si innamora della moglie del debitore, che nel frattempo era morto in maniera assurda durante una lite domestica. Quindi nasconde il cadavere. Ma poi altri rivali - attori che recitavano in coppia con la sua bella - insidiano la sua amata. E lui se ne libera a suo modo.
Altri due scagnozzi organizzano la festa per il diciottesimo della figlia del boss, ma per farlo usano i metodi soliti della mala, perché le ragazzine non sono dell'idea, oppure offrono soldi - uno dei due legge libri di crescita spirituale sul pensiero positivo che interpreta a modo suo, tra uno strozzamento e l'altro...
Alla fine sto film scapestrato finisce a suo modo bene. Gli angoletti da Grand Guignol sono caricaturali, di plastilina...
E tutti trovano il loro lieto fine.
E ballano.
Il boss impara a scrivere una poesie decente e comprensibile, ma non le scrive più per la cassiera. Lo scagnozzo conquista la sua amata.
La festa si fa.
E questa cosa m'ha fatto pensare che si può sempre cambiare nella vita, che niente ti obbliga a ripetere le stesse cose.
Il ché forse è in generale il senso del cinema.
Tornata a casa, ho scritto un pezzetto di racconto:
"nella mia famiglia i problemi si risolvevano con l'isteria. a esser precisi questo avveniva nella famiglia di mia madre.
in quella di mio padre si risolvevano con una furia marziale da vichinghi.
mio padre giocando a fare il bucaniere tirò giù la credenza del soggiorno, sul tavolo buono, rischiando di ammazzare i presenti e mettendosi in salvo con un salto al grido di "si salvi chi puòòòò!!!"...
ero sempre molto fiera di questo racconto, mi fa morire dal ridere tuttora. ogni volta che lo sentivo pensavo: è proprio il mio papà!
purtroppo però giunse implacabile la vendetta del nonno dio thor, che lo rincorse attorno ad un tavolino fino a quando il babbo cadde, si ruppe una gamba e il dio Thor si disse soddisfatto. era severo e implacabile, ma non sanguinario e spietato. era cmq un dio thor siculo, ossia africa del nord, e il caldo, si sa, tende a rammollire e intenerire.
per fortuna!
a casa di mia madre la più piccola cosa diventava una tragedia: "miiiiiiizica! 'a tuvagghia lurdaaaasti! na malapianta cuttivai!...' e giù botte! niente fratture, ma abboffate di ceffoni a piene mani (tra parentesi: per futili motivi), quelle sì."
Adesso voglio uno sviluppo più lieto e surreale...