martedì 4 ottobre 2022

Music is internal and external listening...


 Dopo due anni di emergenza sanitaria - o più che altro di grave crisi del sistema sanitario e dell'istituzione democratica - ci troviamo alle prese con il pericolo concreto della guerra nucleare, che nel frattempo viene affiancato dal pericolo della distruzione dello stato di diritto civile e dei diritti naturali dell'essere umano.

Quando si è in emergenza i bisogni passano da un livello più elevato, spirituale o intellettuale, a un livello più basso, basilare: mangiare, dormire, respirare - anzi, sopravvivere, al respirare molti hanno rinunciato per 2 anni e alcuni continuano a rinunciarci.
Quindi si va verso l'ipersensibilità a tutto quello che metta in discussione quelle tre cose e a una desensibilizzazione rispetto ad altre necessità, meno materiali, e soprattutto rispetto all'empatia.
Si perde l'ascolto, interno ed esterno.
Non ascolto e non guardo il nemico per quello che è - un altro essere umano come me, che come me cerca di evitare il dolore - lo vedo solo come una minaccia e non vedo e non ascolto altro.
Quindi molti ridono di chi brucia le bollette e non li ascolta: gente che già prima faceva fatica ad arrivare alla fine del mese e che si ritrova 300 euro di bolletta del gas solo per aver usato i fornelli e aver fatto la doccia tiepida, senza aver mai acceso i riscaldamenti. Ma se a me arrivano bollette meno esagerate, magari me ne frego. Penso solo che fanno teatro. Insinuo che magari, visto che sono meridionali, fanno un sacco di lavoro in nero o anche peggio.
Bisognerebbe ricordarsi di Brecht, già citato più volte, tanto da svuotarlo quasi di contenuto, ma non c'è niente di più vero: quello che succede a chi mi sta attorno mi riguarda, perché prima o poi succederà a me. Se sono indifferente, non ascolto il dolore e la difficoltà dell'altro, nessuno ascolterà il mio dolore e la mia difficoltà.
In questo momento non c'è nulla di cui abbiamo più bisogno se non di ascolto ed empatia.
Altrimenti non ne usciremo.
O più che altro: non ne usciremo bene.
La musica è ascolto: interno ed esterno.
L'arte in generale si occupa di questo - ossia l'attività più calpestata dai lockdown, dalla guerra e/o dai regimi autoritari, guarda caso...
L'ascolto è un'arte.

Ps La mancanza di ascolto caratterizza tutte le famiglie e le relazioni disfunzionali. Imparando ad ascoltare e ascoltarci di più saremmo molto più felici...

Nessun commento:

Posta un commento