giovedì 19 marzo 2015

Sul Lavoro...

 Sul lavoro a grandi linee sono d'accordo con quello che dice Agosti... non è un valore, è un disvalore, per come funziona, in questo sistema capitalistico deprimente e inutilmente stressante. 

Non si può ringraziare chi ti toglie preziose ore di vita, per fare cose tendenzialmente inutili (basti pensare ai call-center – sì, poi dipende... ma relavitamente – oppure dannose: gli assicuratori... i banchieri... la maggior parte degli psichiatri nelle strutture pubbliche! diobono!... etc...)

Ma è addirittura demenziale darsi da fare e sperare e tormentarsi (in questi tempi di crisi) per avere un lavoro: che significa, di norma, dalle 4-5 alle 7-8 ore di cattività caratterizzate da noia, quando va bene, stress e noia, quando va male...

Ora non è certo il dolce far niente l'alternativa.
L'alternativa sarebbe fare qualcosa di utile e bello che migliori il mondo, anziché lasciarlo così com'è o, spesso, concorrere a peggiorarlo.
È che non coltiviamo "l'umanità", come dote, è questo il problema fondamentale, mi sa...

Quando lavori in un call-center, o in una reception o in un ufficio, non è che direttamente tu faccia del male a qualcuno – al massimo gli rompi i coglioni o non gli offri il servizio che sarebbe previsto o glielo offri di qualità scadente, con rare eccezioni... - è che fai qualcosa con l'unico scopo di poterti pagare un affitto e del cibo e molto poco altro (oramai).
E certo non è colpa tua.
Ma non puoi manco metterti a considerare quest'attività un valore e un ideale da portare avanti e tramutarla in una colpa, nel caso di chi vi si sottrae (in un modo o nell'altro) o cerca di lavorare il meno possibile... 
Perché non è niente di ché.
Insomma... se qualcuno trova un altro modo di campare: buon per lui/lei.
Ovvio, purché non sia: uccidere, rubare, stuprare, spacciare (però anche lì: dipende da cosa...)

Arrivati da una 15ina d'anni nel terzo millennio d.C., bo?... forse potremmo iniziare a pensare ad altre forme di attività, di lavoro e di economia.
Le risorse e le tecnologie ci sono, il cibo non manca (basterebbe distrubuirlo e condividerlo). Sono i carburanti (inquinanti, per di più) che cominciano a scarseggiare...
Per quello basterebbe investire nelle fonti rinnovabili, ma non si sa perché non vien fatto seriamente...
(si sa... ma non si sa...)
E il lavoro potrebbe essere qualcosa di veramente utile, qualcosa che serve a rendere il pianeta meno: nevrotico, meno disumano, meno violento e guerrafondaio, meno ingiusto e indegno.

Ma pare che questo non si possa fare. Non si sa per quale ragione la gente va avanti sul sentiero esemplificato tanto bene dalla frase di Gino&Michele:

mangiate merda: milioni di mosche non possono essersi sbagliate”...

I topolini/cricetini continuano a correre nella ruota e inveiscono contro chi non fa altrettanto!
Le faine ti snobbano, perché sono più abili di te a barcamenarsi (sì, è vero... hai ragione).
Gli squali non guardano in faccia a nessuno - me cojoni...

Aò, a me me piasce 'a scicala... che se poi si fa furba, non è detto che faccia una brutta fine d'inverno... 

La scicala accessoriata...

ps cmq domani mi sa che vado a cercare lavoro :'( ...forse... beh, cmq nei prossimi giorni...

...credo...

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