sabato 1 marzo 2014

La ragazza che camminava nuda, di notte, a Londra.

Alle volte penso che sarebbe bello togliere tutta questa fuffa di dosso.
Maschere, orpelli, finzioni...
E camminare nudi di notte, come quella ragazza, a Londra, che aveva appena fatto una telefonata.

Avete presente com'è quando vi prende una strana, sottile, sensazione spiacevole. Come un brivido dietro al collo, tra le spalle?
Non sai bene cosa sia, poi piano piano si fa sempre più frequente, poi ad un certo punto diventa una cosa che non vedi perché non la vuoi vedere, hai iniziato a cercare mille piccole giustificazioni, per mille piccoli atti mancati -altrui- e non riesci a smettere.
Oramai è diventato come un incontro di arti marziali, perenne ed estenuante. Colpo, parata, colpo, parata.
Ma perché non ha...? beh, è chiaro, sarà perché in questo periodo... scrivigli ancora e vedrai che...
No, certo.
Ma non ha risposto... ma lo sai che odia i messaggi, risponderà...
E quella faccia?
È stanco, su! Perché tutte queste paure?
È lui, il nostro amore, siamo assieme da nove anni e più, oramai, vuoi che non ce lo dica se c'è qualcosa che non va?
E se gli dispiacesse... ma ce lo direbbe! Dai!

Ma ad un certo punto la sensazione si fa insopportabile e gli strani segni, da giustificare, sono oramai veramente troppi e...

E glielo chiede!

Hai idea di che cosa abbia significato tutto quel tempo di dubbi e illusioni?
Più o meno come accorgersi che la vita sta lasciando il tuo corpo, poco per volta, centimetro per centimetro.

Sarà la distanza, tutto qui, appena torno... non telefonare! Cosa telefoni a fare, ci siamo sentiti ieri, smettila!

BASTA! Basta stai zitta, io adesso telefono e tu stai zitta!...

No, nulla... cos'ho? ...niente, amore... è che... alle volte mi chiedo se sta andando tutto bene... e se per caso non staresti... insomma... mi chiedevo: se vuoi continuare...?

Te lo avevo detto di non chiederglielo...

STAI ZITTA!!!...

Segue un brusio frenetico e concitato, le manca il fiato e non riesce più a stare ferma.
Scende in strada e inizia a camminare, non ha neanche chiuso la porta di casa... e, chiaramente, non ha una meta.

Soffoca, non può respirare.
Si leva il fuolard, fa un po' freddo, è sempre un po' umido, a Londra, soprattutto la sera...
Lo getta nell'acqua, yaup! Accidenti come ondeggia e poi: affonda. E lo trascina la corrente...

Poi la giacca, una di quelle sue giacche vintage, che a lui non piacevano per niente.
Via!
Gli anelli, la collanina, la camicetta...

Le scarpe: vuole sentire la terra sotto i piedi, ne ha bisogno... è quel vuoto nella pancia che...
e le toglie il fiato!

E poi le calze...

La gonna...

Tutto il resto!

E non ha niente che tagli con sé -non ha più niente- se no getterebbe via anche i capelli!

E poi passeggia per un po' così, nuda, come una regina, ché ai londinesi piacciono le stranezze e ci mettono un po' prima di chiamare qualcuno: la polizia... un'ambulanza!


Hi,
I'm the naked maiden,
walking down 
by the London river.

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