Appunti per il monologo di un
seduttore.
Sedurre... è più che un'arte: è una
droga.
Sedurre ti porta via un sacco di tempo
ed energie, ma ti fa sentire vivo, teso come una corda di violino,
sempre in attesa di qualcosa, perché qualcosa sta per succedere,
sempre, l'hai provocato e non mancherà d'arrivare, prima o poi, da
una parte o dall'atra.
Sedurre dà alla testa, come il potere,
perché è un potere! C'è qualcosa di speciale nell'attenzione che
le persone che hai agganciato, sessualmente (e sentimentalmente), ti
rivolgono. Dopo un po' capisci che puoi portarli anche a perdere le
ore di sonno, con un sì o con un forse. O con una “dimenticanza”...
E non crediate che sia talento da poco!
C'è da dosare, da dosarsi.
All'inizio
stai sulle tue e osservi, hai già scelto la preda, ma non vuoi che
lo sappia. E poi la butti lì, qualche piccolo apprezzamento, qualche
giocosa provocazione, scherzi, battute -se siete bravi, altrimenti
lasciate perdere, una cosa che un seduttore non può mai permettersi sono
le cadute di stile, se l'ironia non vi riesce puntate sul travaglio
interiore, se poi siete in grado di padroneggiare entrambi, beh...
approfittatene!
E l'alternanza: l'alternanza è
fondamentale! Offrirsi e negarsi, regalare momenti di estasi e:
dubbi, ansie, istanti di cupa disperazione!
La gemma preziosa che siete (che dovete
sempre sottolineare d'essere) non può concedersi così facilmente,
perché delicata e suscettibile: basta sbagliare un nonnulla per
perdere ogni privilegio -questo dev'esser ben chiaro fin dal
principio!
(confidenziale) È lì che si cela lo scettro del comando, che voi dovete
tenere ben saldo, per sedurre.
Non funziona sempre, a volte fallisce:
miseramente... Ah! Non son tutti così stupidi... e lì sta a voi: capire fino a che
punto potete tirare la corda!
Lì si distingue il talento del
seduttore nato, dal dilettante, il seduttore della domenica...
Con le donne è semplice, sono lì
pronte, desiderose, vogliose d'illusioni.
E sono così generose all'inizio.
Ma, chi pria chi poscia, iniziano ad
avanzare una serie di richieste, una dietro l'altra, pare quasi
vogliano ammaestrarvi! -che sfacciate!-
A quel punto non dovete esitare o
mostrare alcuna pietà: a quel punto potete cominciare a prenderle
solennemente e doverosamente: per il culo!
Le accontentate, dite loro quel che
voglion sentirsi dire e poi fate come vi pare.
Onestamente non posso negare di trovare
la faccenda più serena ed eccitante, allo stesso tempo, con gli
uomini. Si parla apertamente, alla pari, si parla lo stesso
linguaggio! E ci s'intende subito, senza doverci girare attorno
(senza falsi pudori) per chissà quanto. Alle volte è davvero una
cosa istantanea, dio santo: questa è vita! Altro che tutte quelle
manfrine sui sentimenti: cosa vuoi che me ne freghi dei tuoi
sentimenti, cretinetta?
Dammi quello che hai di buono da dare,
se veramente c'è qualcosa, e poi forse un giorno... se sai star buona
e aspettare... aspettare...
E quelle aspettano, aspettano, finché
sei bravo a tirare la corda, il giusto, senza che si spezzi.
Anatomia della crudeltà:
È importante riempire la testa delle
vostre vittime di pensieri che vi riguardino. Ricordi idilliaci e
confessioni sofferte ed esclusive, sulla vostra triste infanzia,
sulla vostra adolescenza travagliata... alla fin fine è anche un
buon affare, voi vi sfogate -a meno che non siate tanto creativi, e
bravi attori, da inventare- e loro s'avvincono. È un ottimo affare
per entrambi: grande intrattenimento e una certa dose di relax... è
come una specie di... preliminare.
Se avete amanti poco più che
adolescenti parlate loro della vostra adolescenza, se avete amanti
più grandi di voi, parlate dei vostri traumi infantili, con dei
rapidi e pudichi cenni...
I racconti generano altri racconti,
dalle vostre derelitte crocerossine, che si affanneranno a spiegarvi
quanto vi capiscano e come dobbiate farvi forza.
Questi racconti sono altro potere:
quando ci si apre con qualcuno ci si sente vulnerabili e legati a chi
vi ascolta.
Legatele a voi, come potete, con ogni
mezzo, non devono potervi sfuggire tanto facilmente, la prosecuzione
o la fine della seduzione deve stare a voi!
Finisce quando voi decidete che
finisce!
Ricordi: la prima volta che il
seduttore fu sedotto.
Ognuno di voi,
seduttori esperti o principianti, è stato sedotto a sua volta da
qualcuno.
Di solito si
tratta di qualcuno di insospettabile, qualcuno di cui avevate
fiducia, che v'ha lasciato l'amaro in bocca. Ed è lì che avete
capito quanto potere potesse darvi la seduzione. E che è sempre
meglio esercitarla, anziché subirla: tenere il controllo della
situazione.
A tale scopo...
non ci sono armi che non siano lecite e a volte anche mostrare la
vostra debolezza può diventare la più efficace delle vostre armi.
Così ho
raccontato a quella ragazzina, poco più che diciottenne la mia prima
esperienza sessuale. Con una coppia.
Avevo 15 anni e
tornavo a casa a piedi, nel cuore della notte, quando ho incrociato
questi due, in macchina, marito e moglie.
Mi hanno offerto
un passaggio, ma poi si sono messi a chiacchierare e mi hanno portato
a casa loro, con la scusa di offrirmi da bere, un liquore che dovevo
assolutamente assaggiare...
Lì lui mi ha
chiesto, quasi ordinato: ti va di scoparti mia moglie? Dì la verità!
Guarda che non sono scemo, l'ho visto come la guardavi in macchina...
Io, non so, sì,
l'avrò guardata, era bella, per la sua età, non so esattamente,
avrà avuto 35 anni, forse di più... però...
Lo abbiamo fatto,
lui guardava, lei mi sembrava che piangesse a tratti, io... io non mi
ricordo. Quello squallore aveva uno strano fascino. Guarda un po' che
cosa ti può capitare una notte qualunque camminando verso casa...!
Non è mai capitato a nessuno dei miei amici una cosa così.
Ma a 17 anni avevo
una fidanzata, la prima, Valeria. Avevo la casa libera, per una
settimana. Ne avevamo approfittato per fare festa e per fare l'amore,
assieme, quando gli altri andavano via, in ogni momento.
Poi sono uscito, a
farmi una canna con degli amici.
Sono tornato e
l'ho trovata che continuava, c'aveva preso gusto ed era andata avanti
a scopare, anche senza di me... quando si è giovani si è così:
curiosi! Voleva vedere com'era con un altro...
Ho riso, quando li
ho visti, non ho fatto più che questo.
E poi non ho
mangiato.
Per una settimana.
Poi tutto è
ripreso come prima.
Però forse...
Però forse un
giorno arriverà una donna perfetta, una ninfetta amorevole,
arrendevole... Una che resisterà a tutti i miei giochi -quelle piccole
amorevoli sevizie...
Una
che mi farà scoprire che da qualche parte ho una coscienza,
anch'io... (ride)
Ed è forse
possibile che mi voglia?
Cos'ho da
offrirle?
No, non la voglio,
no! So che non verrà!
O forse sì...?
La donna è
mobile, qual piuma al vento, muta d'accento e di pensier...
E di pensier.
E
di
pensier.