domenica 29 dicembre 2013

Ricetta di Dicembre.

Uh! sta finendo l'anno e non ho scritto l'ultima ricetta dell'anno...

E non la scriverò perché non saprei quale roba tirar fuori... e poi non mi va.

Quindi consiglierei a tutti di cercare di non strafogarvi troppo -anche se in effetti in molti casi in questo periodo il cibo può essere l'unico conforto, un potente anestetico.

Il Natale non ha proprietà magiche e non cambia -soprattutto non migliora- le persone.
O non per più di uno o pochi natali...

È quindi consigliabile cercare delle buone compagnie o una sana e corroborante solitudine.

Troppo spesso si ignorano le virtù della solitudine. Difficilmente si litiga da soli, salvo personalità multiple.
Da soli di solito non capita di insultarsi, quindi non si rimane inutilmente in attesa di scuse che -fatalmente- non arrivano, perché non arrivano manco le offese.
E non vi succederà che qualcuno rompa qualcosa di vostro -reale, fisico, o metafisico- senza dispiacersene minimamente.

Divano, film e libri. Grattate di panza. Cibo a vostra personale scelta, fatto da voi, ordinato, surgelato...

E nessuna illusione.

In alternativa si può sempre servire alla mensa dei poveri, basta che si tratti di un associazione laica e non cattolica.

Quello che devo tristemente constatare è che, sì, come avevo scritto in un racconto sul natale, prima o poi arriva un Natale decente.
Però poi, dopo un po', presto o tardi, tornano i natali di merda -se a quelli eravate abituati e se vi ostinate a non stare a debita distanza da chi ve li ha regalati in passato.

"as we post there before the purple mountains
in our stupid clothing, we pause, look
about: nothing changes, it only congeals," (C.Bukowsky)

Ah, dimenticavo -se non soffrite di gastrite- alcol! Tanto alcol!
E se no, se avete lo stomaco delicato, almeno un po' di sidro...

E fanculo le rotture di coglioni!

venerdì 29 novembre 2013

Ricetta del mese di novembre: risotto alla zucca... vegano.

Stavolta faccio una ricetta seria.
Senza contributi video.
Senza faciuezie.
Pure con le dosi -più o meno.
(eppoi vediamo se vi piace!... :-P)

Allora:

per 4 persone:

olio
uno scalogno
300 gr di zucca
300 o 350 gr di riso
circa 600 ml di acqua
un cucchiaino di brodo vegetale in polvere
curry
cannella
mezzo bicchiere scarso di vino rosso
un paio di noci di margarina.

Per prima cosa vi consiglio vivamente di non apprestarvi a nessuna preparazione, soprattutto se ci sono di mezzo bottiglie di vetro, indossando un maglione con le maniche a pipistrello.
(ma questo vale anche per le pulizie... quelle fottute maniche hanno il vizio di portarsi appresso le bottiglie, farle cadere per terra, mandarle in mille pezzi e spargerne il contenuto sul pavimento... brutte maniche, brutte! - ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente...)

Va be', quindi poi dovete sbucciare a tagliare a dadini la zucca.
Poi mettete a bollire l'acqua in un pentolino, col brodo vegetale in polvere e in una padella antiaderente grande con coperchio (ma inizialmente scoperchiata) la cipolla o scalogno a soffriggere.
Dopo un po', quando la cipolla s'imbiondisce, buttateci la zucca e salatela. Dopo un altro po' aggiungete il riso.
Dopo un altro pochettino aggiungete il brodo che avrà raggiunto ebollizione e coprite.
Se serve aggiungete altra acqua via via, il risotto deve risultare asciutto, a fine cottura, ma non deve mai arrivare a seccare durante la cottura. Ecco dopo una 12ina di minuti sarà a buon punto, aggiungete una buona spolverata di curry e un pochino di cannella e spargete un altro pizzico di sale.
Per ultimo 5 minuti prima della fine aggiungete la margarina e il vino.
La cottura, da quando aggiungete il brodo, dovrebbe durare una 20ina di minuti.

La zucca è uno sturbo!!! (@.@) uahhhhh...

(ho detto che avrei scritto una ricetta seria, seriamente, ma non che non avrei aggiunto nessuno commento).

Bon apetit!


venerdì 22 novembre 2013

La Cerimonia ('71), La vita di Adele (2013) e La Venere Nera (2010) - un funanbolesco esperimento di analisi cinematografica tematica...

 Siori e siore, mi cimento adesso in un esperimento ardimentoso... ben tre recensioni assieme!
In realtà non sono -e non hanno la pretesa di essere- vere e proprie recensioni, non essendo io una studiosa di storia del cinema e non conoscendo le tecniche, inquadrature, etc... Ma osservazioni sul contenuto di 3 film tra i quali si può in qualche modo tracciare una sorta di fil rouge...
Ci vuole un po' d'impegno, ma si può fare.

Due film di Kechiche, la Venere Nera e La vita di Adele e La Cerimonia, di Nagisa Oshima.

La Venere Nera, basato su una storia vera, che personalmente mi ha scioccata, nel vero senso del termine. È una storia cruda e atroce che comincia in sordina, digradando lentamente dallo squallore alla ferocia. L'esposizione della trama è circolare, dato che la prima scena, nell'aula di pseudoscienze fisiognomiche, è successiva, cronologicamente, alle scene finali, di conseguenza con la seconda scena ricominciamo dal principio, in un lungo flash-back, col racconto del percorso, verso la distruzione, della povera Venere Ottentotta, Saartjie.

http://it.wikipedia.org/wiki/Saartjie_Baartman 

Saartjie viene sfruttata come fenomeno da baraccone dall'uomo per il quale lavorava come domestica. Lui la esibisce come una sorta di scimmia in un teatrino proletario in cui le chiede di impersonare il mito della selvaggia semi-addomesticata. In realtà Saartjie è una donna sensibile e intelligente, anche se non sa scrivere e non parla bene l'inglese e il francese, ma soprattutto ha il difetto di esser troppo docile, fidarsi troppo e non riuscire a -ma probabilmente aver poche possibilità di- ribellarsi.
Sarà una continua discesa, dal processo in cui sceglierà di difendere il padrone accusato di disumanità, anziché cogliere l'occasione per sottrarsi alle umiliazioni, all'ingresso nell'alta società francese, poi nei salotti della nobiltà viziosa e infine a far la prostituta nel bordello, dove si ammalerà e alla sua morte verrà venduta per una discreta somma allo pseudo-scienziato che nella prima scena mostra le peculiarità dei genitali della Venere Ottentotta -il grembiule dell'ottentotta- durante una sorta di congresso.
La storia si svolge sul finire del '700, l'epoca dei lumi e quindi della ricerca scientifica, ma la vicenda mette in luce la stupidità dei bianchi civilizzati -fatta eccezione per i signori inglesi che faranno causa al padrone di Saartjie- che si divertono nell'aver paura della selvaggia, nel toccarla, umiliarla, vederla esibirsi per il loro divertimento e nello stesso la superficialità e l'inutilità delle misurazioni pseudoscientifiche del cranio si Saartjie, dell'angolo del suo profilo, l'altezza e le dimensioni delle natiche, etc.

Questo credo sia il ponte di collegamento tra i tre film: si parla della natura umana e della “civiltà”, il condizionamento della civiltà, il tradimento degli istinti e dei sentimenti indotto dall'educazione.

Saartjie, la selvaggia, è vista come una curiosità -sia dai popolani che dagli scienziati- perché più vicina all'origine animale, e agli istinti che loro non provano più. I bianchi civilizzati paiono suddividersi in moralisti e in viziosi. Continenza da una parte, lussuria dall'altra.
Saartjie è la sana via di mezzo, non pensa di dover contenere e reprimere gli istinti, ma non le piace essere esibita e non vorrebbe vendere il suo corpo.
Però ha bisogno di denaro e crede a tutti e tre i bianchi che le promettono fama, gloria e ricchezza, arricchendosi solo loro, alle sue spalle (direi metafora del rapporto tra l'occidente e l'africa) e spolpandola fino all'ultima goccia di sangue.

La vita di Adele rappresenta un altro aspetto del male sociale: il giudizio morale sull'omosessualità, l'interiorizzazione di questo giudizio e il conflitto tra il desiderio e l'immagine di sé.
Alcuni hanno visto in Adele (ho letto casualmente in una articolo di non ricordo chi) una sorta di eroina della sessualità moderna, che è indefinita, bisex.
Mi sento di dire, dopo aver visto il film, che si tratta di una stronzata bella e buona, mi si perdoni il francesismo.
Adele non mostra mai nessun attaccamento affettivo nei confronti dei due uomini coi quali ha rapporti sessuali nel film, da adolescente prima di incontrare Emma, e da giovane adulta, quando convive con Emma, ma si sente insicura dell'attaccamento di Emma nei suoi confronti, teme di perderla e la tradisce con un uomo: perdendola.*
Emma vorrebbe che anche Adele si realizzasse artisticamente e provasse a scrivere seriamente, oltre che a lavorare come maestra. È come se da una parte Adele volesse vivere in una sorta di nido, lontano dagli sguardi ed Emma desiderasse, invece, vederla realizzata e forse nello stesso tempo più simile a lei, più integrata nel suo giro di frequentazioni: registi, artisti, attori...
Non so dire se il problema di Emma con Adele sia legato all'immagine o se sia piuttosto il desiderio genuino di vedere Adele più realizzata, più autonoma, meno dipendente e più vera, coerente con se stessa.
Fatto sta che la rottura della relazione rende Adele profondamente infelice e desiderosa di riconquistare l'amata, ma ogni tentativo rimane inutile.
Forse perché il vero problema per Emma è vivere con una compagna che non accetta la propria omosessualità e non vuole renderla nota tra i colleghi i conoscenti e gli amici -che in realtà pare non aver quasi.

Di nuovo il rifiuto della propria natura, e il condizionamento sociale.

La cerimonia, un film giapponese del '71, ci racconta la storia della famiglia nobile dei Sakurada, con la tecnica della narrazione su due piani, quello presente e quello passato, accompagnati dall'io narrante del protagonista Masuo, che ripercorre nel giorno del funerale del nonno, Kazoumi, la storia della sua vita e di suo padre e della donna che il padre amava realmente, ma non aveva potuto sposare per volontà del nonno, che non la riteneva degna (socialmente) e che nello stesso tempo ne era per primo attratto e non voleva lasciarla al figlio.
Kazoumi nel ruolo di patriarca padrone condiziona le vite dei figli e dei nipoti sulla base della morale, e dell'immagine, da una parte, e sulla base delle proprie voglie e bassi istinti, dall'altra.
C'è una scena in particolare che m'ha colpita, mentre parla con la donna che suo figlio amava, Setsuko (di cui poi s'innamorerà anche Masuo stesso, in una narrazione al confine con la telenovela...), e che lui gli aveva impedito di sposare, mentre Setsuko gli ricorda quello che aveva fatto (cioè impedirle di sposare il figlio rendendo infelici entrambi) e nel contempo lo racconta a noi, lui le dice: “Non sarebbe ora di finirla con tutta questa verità?”.
Con elegante cinismo.
Ma è proprio dove s'insabbia la verità che iniziano i problemi, o la crudeltà e crudezza, in altri termini, e il dolore gratuito. È proprio la negazione dei sentimenti e del corpo (con le sue reali pulsioni, vedi l'attrazione per le donne di Adele e il contatto con le sensazioni di Saartjie che i bianchi non capiscono e sporcano) è lì che nasce il dramma, o anche la tragedia, nel caso della Cerimonia -che finisce col suicidio della maggior parte dei protagonisti, e poi ditemi che non è una sorta di sport nazionale giapponese!...- e delle Venere Nera.
Per la vita di Adele bisogna aspettare il capitolo 3 e 4 per definire se finisce in tragedia anche quello.

Bene, sono riuscita a collegare i tre film, non era semplice, mi ritengo soddisfatta!

Buon week end a tutti!

*Nota a pié pagina (tanto per menarsela) c'è una bellissima scena che racconta quest'insicurezza di Adele. Durante un party di vernissage nella casa che divide con Emma, per il quale Adele ha preparato uno stupendo buffet, Adele vede Emma parlare con un'altra artista, incinta. Paiono intime e lei sembra impensierita, anche se non lo dà troppo a vedere. Di tanto in tanto Kechiche mette a fuoco uno schermo alle spalle di Adele sul quale viene proiettato un vecchio film muto, con una dominante blu, in cui si vede una donna affranta, probabilmente per amore, probabilmente per il timore di perdere il suo amore. Poco dopo Adele tradirà Emma.

p.s. Vorrei dare un senso a quest'operazione, ed è il seguente: penso che i film, i romanzi, le opere d'arte possano insegnarci qualcosa sulla natura umana, se cerchiamo di leggerli badando agli snodi della trama. Un film che ha l'unico scopo di scioccare e condannare i difetti e le bassezze della natura umana, in definitiva, lascia il tempo che trova, insomma: non è costruttivo. Può esser interessante, affascinante, suggestivo, ma va poco lontano.
Credo che sia importante staccarci dai pesi che ci impediscono di evolverci e per farlo dobbiamo vederli.
L'accettazione di quel che si è e della nostra parte di natura animale, da una parte, e di spiritualità e tensione alla felicità e all'amore dall'altra, penso potrebbe essere un buon punto di partenza.
O almeno provarci.
Ma non ci sono compromessi o vie di mezzo: se non si accetta la parte animale, come qualcosa di sano, come quello che ci tiene in vita e con la tenerezza che si può rivolgere a un bambino, sviluppare l'altro lato diventa impossibile.
Non c'è nessuna nobiltà nella continenza.
E non c'è nessuna raffinatezza ed elevazione nella trasgressione sessuale e nel disprezzo delle debolezze e tenerezze umane e dei sentimenti.

lunedì 14 ottobre 2013

Ricetta del mese di Ottobre: zuppa di lenticchie marsigliese ;)

L'amo scritta la ricetta del mese di settembre?
Nooo!
Quella del mese di agosto?
Mancooo!...

L'avevo già detto che qui la situazione è autarchica?
..beh, questo sì...

Allora la ricetta del mese questa volta si adatta perfettamente alla stagione e al clima (per lo meno al nord) e c'introduce nel magico mondo delle zuppe.

Ohhhh.... (*.*) -stupore e maraviglia...-

Bah, alla fine è semplice da fare e ci vuole poco tempo.
Le quantità indovinate come sono?
A - OCCHIO... come sempre, perché pur nell'autarchia qualche tradizione ce l'abbiamo e la rispettiamo religiosamente (^___^)

(parentesi: devo dire che troverei insopportabile un blog con tutte queste faccine... se nn fosse il mio... però io sono particolarmente schifiltosa e insofferente...)

Allora ingredienti:

porro o scalogno per il soffritto, da tritare.
carote, da tagliare fine fine fine (come 'a mortaddella!...se scioje...)

contributo video:


le zucchie, tagliate a dadini.
e infine loro, le protagoniste, le lenticchie rosse!
se volete anche dei pomodorini o della passata e curry, cannella e noce moscata.

Allora: si comincia col soffritto di porri o scalogno, a cui aggiungete dopo poco le carote (fine fine fine, a rondelle) e dopo un po' le zucchine e in ultimo le lenticchie (ed eventuali pomodorini).
Nel frattempo stavate facendo bollire dell'acqua.
Unite l'acqua in ebollizione alle verdure e lenticchie e speziate con abbastanza curry, poca cannella, pochissima noce moscata. Vi consiglio anche un po' di sale, ma non troppo perché come insegna un vecchio adagio ad aggiungere si fa sempre in tempo, togliere 'un se pole!
Il tutto deve sobbollire (bollire a fuoco lento) per 10-15 minuti.
Poi assaggiate verdure e lenticchie, dovrebbero esser pronti, spegnete, lasciate raffreddare e poi passate tutto col minipimer -amico di mille avventure...

Ed è fatta.

Consiglio della chef: innaffiare con copioso sidro! ft ft ft ft ft ft.....

Bon, e ottobre è a posto...

ps perché zuppa di lenticchie rosse marsigliese? ...perché l'ho mangiata a marsiglia. ma si fa con l'olio, altrimenti vi consiglio di donare il vostro fegato alla scienza subito, senza farlo soffrire oltre.

"Allons enfants de la Patrie
Le jour de gloire est arrivé!..."

giovedì 5 settembre 2013

I hate the Day.


I hate the Day,
it anguish me.

The Day was made to do
without thinking or asking,
it was made to work.

And all I really need is dream,
thinking and dancing without words.

The night is that time when you can planning
conquests, triumphs, discoveries...

and then peacefully go to sleep.

Everything is possible, in its unreality,
during the nigth.
Nothing is possible when the day comes through
breaking our dreams.

Our stupid dreams.

mercoledì 31 luglio 2013

Col culo per terra.

L'orgoglio è la rovina delle relazioni umane.
Dove c'è orgoglio non può esserci né affetto né nient'altro di buono, perché dietro l'orgoglio, credo, c'è la paura, di piegarsi, di esser piegati e schiacciati.
Di fondo è tutto qui. Ci sono due persone che si divertono a scherzare assieme, poi interviene l'orgoglio e il gioco finisce.
Succede per mille motivi diversi, comincia una delle due, va avanti l'altro, ferisce l'uno, si vendica l'altra.
Ma la sostanza è che si smette di giocare allegramente.
E allora non ci sono battaglie che abbiano un senso o una giustificazione, guerre vinte o perse, c'è solo: questo mare di cocci rotti, che non servono a niente.
È come quando due stupidi giocano al tiro alla fune e la corda si spezza, e finiscono tutti e due col culo per terra.
Basta mollarla la corda, e se deve cadere cade l'altro. Poi se la si mollasse entrambi, sarebbe meglio ancora.
Lasciare andare, mollare quando il gioco non è più divertente.

La prossima volta.

(e poi perdonarsi da sé, ché da lì nasce il vero perdono.
io mi perdono, fallo anche tu. -perdonare, però, non significa negare-
e non condanniamoci.
si sbaglia, è la vita.
basta non prenderci troppo gusto e farne anche qualcuna giusta, quando si può.)

mercoledì 24 luglio 2013

Pisapia e la nuova Milano per i giovani...

Correndo in bici per beccare l'inizio del film ho a mala pena notato che ci fossero meno musici e saltimbanchi in C.so Vittorio Emanuele.
Al ritorno passeggiando con più calma ho incrociato l'inizio dello spettacolino di un'artista di strada. La gente si stava radunando attorno ad una ragazza slava, che aveva messo su della musica balcanica, molto carina, proponeva uno spettacolo di clownerie, giocoleria, c'erano anche quelle funi che si fan roteare coi tizzoni accesi alle estremità... probabilmente era brava, ma nessuno ha potuto ammirarla.
 

Perché sono arrivati i vigili, i vigili della nuova milano di Pisapia, una Milano per i "ggiovani", una Milano viva e vivace, non quella Milano dove non si vive e non ci si diverte senza i dané... e le hanno parlato. Si è tolta il berretto rosso da monello che le raccoglieva i capelli, incredula, ha raccolto il cappello che aveva messo in terra per le offerte del pubblico. 
Lo spettacolino è morto sul nascere, mi son spiegata allora come mai la via non fosse piena di musicisti, cantanti e pseudo-cantanti, come le altre volte.
Piano piano gli astanti si sono dispersi, un uomo ha deciso di darle comunque una moneta e lei ha raccolto le sue cose. 

I vigili per fortuna, m'è sembrato non le facessero la multa, non le han chiesto documenti, sfatando la fama della categoria (che li vorrebbe un po' stronzi...) ed eran calmi, quasi costernati.
Ho ripensato a quello che avevo visto qualche giorno prima durante la notte bianca: quel duo vomitevole col chitarrista sfrang-sfrang e il cantante della domenica, sempre sul baratro della stecca, che cantava "o sole mio" oppue "oi vita, oi vita mia", non ricordo, coinvolgendo il pubblico, in un locale ai piedi di uno di quei mostri di cemento che hanno costruito all'isola.

A quelli nessuno ha chiesto di tornarsene a casa.
 E ho ripensato anche, per l'ennesima volta, che per far eleggere questo sindaco, partecipando alla campagna elettorale, perché mi ero illusa, come una stupida: ho cantato pure io, una sera, senza compenso, senza contributi e senza siae pagati.
Non aggiungo altro.

martedì 9 luglio 2013

Ricetta di Luglio: il tiramisù vegano!

oramai ho smesso di chiedermi a che punto siamo con le ricette, c'è quella del mese in corso? sto raddoppiando l'appuntamento volante? sono mesi che nn c'è nessuna ricetta?...
è diventata una rubrica anarchica...

la vita è anarchica... e io mi adeguo! (^_^)

allora... è molto più semplice della preparazione del tiramisù classico.
nn c'è da sbattare uova, non ci sono grassi saturi, c'è solo da tirare fuori il cash!
perché l'ingediente base è un preparato di soya che costa 3,45€ x 180 miseri grammi!
e con quella quantità ci si fanno sue porzioni piccole. poi se fate sperimentazioni ardite -come qualcuno che conosco- e poi accidentalmente fate finire per terra il frutto di queste sperimentazioni ne rimane una sola di porzione: piccola!
per produrre una quantità di tiramisù ragionevole prevedo una spesa di circa 20€ -che a quel punto converrebbe comprarlo già fatto, ma il tiramisù vegano non costa meno di 30 euro al chilo, quindi...

intolleranze: che spasso!!!

comunque, è anche una questione di colesterolo, che fossi in voi ci farei caso, nn sarete ggiovani per sempre... (e sai: infarti, ischemie, ictus...)

-quando avete finito di toccarvi per gli scongiuri del caso proseguo... (loche, ti tocchi? ti tocchi loche?...)
...ok-

per cui si prende questo qui: http://www.saporinews.com/2013/03/evviva-la-creativita-con-sojade-soia-fantasia/
lo si mischia con un po' fruttosio.
si fa il caffé e lo si dolcifica col fruttosio.
si inzuppano i biscotti (di quelli senza uova, latte e zucchero, per restare nel vegan -poi magari li prendete senza glutine, quelli di miglio, per esempio...)

e poi si fanno gli strati.
in cima ci mettete il cacao.





questo è il risultato.
a vederla ci somiglia.
ok, magari non in questa foto di pessima qualità...
ad ogni modo, il sapore non è malvagio, somiglia abbastanza al tiramisù vero, solo molto più leggero e senza lattosio!
(e senza uova!)

rimane lo scoglio del costo... è un piacere solitario (o bi-porzione al massimo)...
beh, in fondo: siamo tutti un po' soli... soprattutto se c'hai l'intolleranza al lattosio... e magari un po' anche al glutine...


...vi dirò, tutta una porzione nausea quasi come una porzione vera di tiramisù... lo considero un successo! ;)

ps. consiglio: siate parchi col fruttosio...

pps. sì... è l'eccesso di dolce che nausea...

martedì 25 giugno 2013

MAH, SAI... ALLA FINE TUTTO È RELATIVO...

E rieccoci con una nuova emozionante rubrica!

E ci abbiamo già due puntate di questa rubrica, s'intitola:

"OH, COM'È TUTTO COSì TANTO TREMENDAMENTE E INCREDIBILMENTE RELATIVO"

PRIMA PUNTATA:

 La Mariastella Gelmini:

"La giustizia del "te la faremo pagare", a sentenza senza uno straccio di prova, nonostante la prova generale per una società del "grande fratello" (e del molto denaro pubblico speso inutilmente in intercettazioni) ha trovato finalmente la sua rappresentazione finale. Certa magistratura - a Milano, nel silenzio generale - non amministra la giustizia, bensì l'etica, nonostante le smentite di decine di testimoni e l'assenza di una prova: come accade in ogni teocrazia che si rispetti . Questa sentenza porta dunque un'altra pietra al monumento della magistratura come contro potere giudicante di chi sia titolato o meno a governare il nostro Paese. Berlusconi è, nonostante tutto, più forte di prima. Cresce il numero delle persone che gli sono vicine anche per questa dolorosa persecuzione cha va avanti da venti anni. Il Presidente Berlusconi deve sapere che tanti lo stimano sia come persona che come leader"

affascinante quanto tutto sia relativo e ognuno tiri acqua al proprio mulino: "soldi pubblici sprecati per le intercettazioni"...

umh, sì, mi tocca citare quelli del m5s: punti di vista!...

eh, sì, certo: cresce il potere, il potere delle tenebre, il potere dei morti deambulanti...


"OH, COM'È TUTTO COSì TANTO TREMENDAMENTE, INCREDIBILMENTE E LISERGICAMENTE RELATIVO":

SECONDA PUNTATA, CUORE DI EREDI AZIONISTI MAGGIORITARI:

Marina Berlusconi:
"Mio padre non poteva non essere condannato - scrive Marina Berlusconi -. Ma se possibile il Tribunale è andato ancora più in là, superando le richieste dell'accusa e additando come spergiuri tutti i testi in contrasto con il suo teorema. Non ha alcuna importanza che dopo anni incredibilmente passati a spiare dal buco della serratura non siano riusciti a trovare nulla, perché nulla c'era da trovare. Nessun reato, nessun testimone, nessuna prova, nessun movente, nessuna vittima. Non ha alcuna importanza tutto ciò, perché questo processo è stato concepito per essere celebrato sulle pagine dei giornali e nei talk show, per sfregiare l'uomo individuato come il nemico politico da demolire e non per stabilire la verità dei fatti. E per raggiungere il loro obiettivo - aggiunge - hanno dovuto anche inventarsi un imputato che non esiste: è forse la cosa più inaccettabile il veder descrivere mio padre nel modo più lontano da quello che lui è per davvero, un modo diametralmente opposto". "Non chiamiamola sentenza. Non chiamiamolo processo. Soprattutto, non chiamiamola giustizia. Tutto il castello crollerà, è certo, la verità verrà ristabilita, ma questo non basta in alcun modo a mitigare l'amarezza e lo sdegno".

Pier Silvio Berlusconi: 

"In tutti questi anni, non ho mai commentato le tante ingiustizie subite da mio padre. Non è mio costume esprimere pubblicamente i miei sentimenti o dare interpretazioni politiche dell'operato della magistratura. Ma questa volta non posso tacere. È una condanna assurda. Non pretendo che tutti conoscano mio padre dal lato umano come lo conosco io - spiega Pier Silvio Berlusconi. Ma posso assicurare che questa condanna è assurda: quello di cui l'accusano, e lo dico con tanta rabbia e con le lacrime agli occhi, è quanto di più lontano e contrario dall'uomo che è"

 nota: sentimenti sta per indici azionari in discesa...






 

giovedì 20 giugno 2013

Vademecum di un seduttore.

 Appunti per il monologo di un seduttore.

Sedurre... è più che un'arte: è una droga.
Sedurre ti porta via un sacco di tempo ed energie, ma ti fa sentire vivo, teso come una corda di violino, sempre in attesa di qualcosa, perché qualcosa sta per succedere, sempre, l'hai provocato e non mancherà d'arrivare, prima o poi, da una parte o dall'atra.
Sedurre dà alla testa, come il potere, perché è un potere! C'è qualcosa di speciale nell'attenzione che le persone che hai agganciato, sessualmente (e sentimentalmente), ti rivolgono. Dopo un po' capisci che puoi portarli anche a perdere le ore di sonno, con un sì o con un forse. O con una “dimenticanza”...
E non crediate che sia talento da poco!
C'è da dosare, da dosarsi
All'inizio stai sulle tue e osservi, hai già scelto la preda, ma non vuoi che lo sappia. E poi la butti lì, qualche piccolo apprezzamento, qualche giocosa provocazione, scherzi, battute -se siete bravi, altrimenti lasciate perdere, una cosa che un seduttore non può mai permettersi sono le cadute di stile, se l'ironia non vi riesce puntate sul travaglio interiore, se poi siete in grado di padroneggiare entrambi, beh... approfittatene!
E l'alternanza: l'alternanza è fondamentale! Offrirsi e negarsi, regalare momenti di estasi e: dubbi, ansie, istanti di cupa disperazione!
La gemma preziosa che siete (che dovete sempre sottolineare d'essere) non può concedersi così facilmente, perché delicata e suscettibile: basta sbagliare un nonnulla per perdere ogni privilegio -questo dev'esser ben chiaro fin dal principio! 
(confidenziale) È lì che si cela lo scettro del comando, che voi dovete tenere ben saldo, per sedurre.

Non funziona sempre, a volte fallisce: miseramente... Ah! Non son tutti così stupidi... e lì sta a voi: capire fino a che punto potete tirare la corda!
Lì si distingue il talento del seduttore nato, dal dilettante, il seduttore della domenica...

Con le donne è semplice, sono lì pronte, desiderose, vogliose d'illusioni.
E sono così generose all'inizio.
Ma, chi pria chi poscia, iniziano ad avanzare una serie di richieste, una dietro l'altra, pare quasi vogliano ammaestrarvi! -che sfacciate!-
A quel punto non dovete esitare o mostrare alcuna pietà: a quel punto potete cominciare a prenderle solennemente e doverosamente: per il culo!
Le accontentate, dite loro quel che voglion sentirsi dire e poi fate come vi pare.

Onestamente non posso negare di trovare la faccenda più serena ed eccitante, allo stesso tempo, con gli uomini. Si parla apertamente, alla pari, si parla lo stesso linguaggio! E ci s'intende subito, senza doverci girare attorno (senza falsi pudori) per chissà quanto. Alle volte è davvero una cosa istantanea, dio santo: questa è vita! Altro che tutte quelle manfrine sui sentimenti: cosa vuoi che me ne freghi dei tuoi sentimenti, cretinetta?

Dammi quello che hai di buono da dare, se veramente c'è qualcosa, e poi forse un giorno... se sai star buona e aspettare... aspettare...

E quelle aspettano, aspettano, finché sei bravo a tirare la corda, il giusto, senza che si spezzi.

Anatomia della crudeltà:

È importante riempire la testa delle vostre vittime di pensieri che vi riguardino. Ricordi idilliaci e confessioni sofferte ed esclusive, sulla vostra triste infanzia, sulla vostra adolescenza travagliata... alla fin fine è anche un buon affare, voi vi sfogate -a meno che non siate tanto creativi, e bravi attori, da inventare- e loro s'avvincono. È un ottimo affare per entrambi: grande intrattenimento e una certa dose di relax... è come una specie di... preliminare.
Se avete amanti poco più che adolescenti parlate loro della vostra adolescenza, se avete amanti più grandi di voi, parlate dei vostri traumi infantili, con dei rapidi e pudichi cenni...
I racconti generano altri racconti, dalle vostre derelitte crocerossine, che si affanneranno a spiegarvi quanto vi capiscano e come dobbiate farvi forza.
Questi racconti sono altro potere: quando ci si apre con qualcuno ci si sente vulnerabili e legati a chi vi ascolta.
Legatele a voi, come potete, con ogni mezzo, non devono potervi sfuggire tanto facilmente, la prosecuzione o la fine della seduzione deve stare a voi!
Finisce quando voi decidete che finisce!

Ricordi: la prima volta che il seduttore fu sedotto.

Ognuno di voi, seduttori esperti o principianti, è stato sedotto a sua volta da qualcuno.
Di solito si tratta di qualcuno di insospettabile, qualcuno di cui avevate fiducia, che v'ha lasciato l'amaro in bocca. Ed è lì che avete capito quanto potere potesse darvi la seduzione. E che è sempre meglio esercitarla, anziché subirla: tenere il controllo della situazione.
A tale scopo... non ci sono armi che non siano lecite e a volte anche mostrare la vostra debolezza può diventare la più efficace delle vostre armi.

Così ho raccontato a quella ragazzina, poco più che diciottenne la mia prima esperienza sessuale. Con una coppia.
Avevo 15 anni e tornavo a casa a piedi, nel cuore della notte, quando ho incrociato questi due, in macchina, marito e moglie.
Mi hanno offerto un passaggio, ma poi si sono messi a chiacchierare e mi hanno portato a casa loro, con la scusa di offrirmi da bere, un liquore che dovevo assolutamente assaggiare...
Lì lui mi ha chiesto, quasi ordinato: ti va di scoparti mia moglie? Dì la verità! Guarda che non sono scemo, l'ho visto come la guardavi in macchina...
Io, non so, sì, l'avrò guardata, era bella, per la sua età, non so esattamente, avrà avuto 35 anni, forse di più... però...
Lo abbiamo fatto, lui guardava, lei mi sembrava che piangesse a tratti, io... io non mi ricordo. Quello squallore aveva uno strano fascino. Guarda un po' che cosa ti può capitare una notte qualunque camminando verso casa...! Non è mai capitato a nessuno dei miei amici una cosa così.

Ma a 17 anni avevo una fidanzata, la prima, Valeria. Avevo la casa libera, per una settimana. Ne avevamo approfittato per fare festa e per fare l'amore, assieme, quando gli altri andavano via, in ogni momento.
Poi sono uscito, a farmi una canna con degli amici.
Sono tornato e l'ho trovata che continuava, c'aveva preso gusto ed era andata avanti a scopare, anche senza di me... quando si è giovani si è così: curiosi! Voleva vedere com'era con un altro...
Ho riso, quando li ho visti, non ho fatto più che questo.
E poi non ho mangiato.
Per una settimana.

Poi tutto è ripreso come prima.

Però forse...

Però forse un giorno arriverà una donna perfetta, una ninfetta amorevole, arrendevole... Una che resisterà a tutti i miei giochi -quelle piccole amorevoli sevizie...
Una che mi farà scoprire che da qualche parte ho una coscienza, anch'io... (ride)

Ed è forse possibile che mi voglia?

Cos'ho da offrirle?

No, non la voglio, no! So che non verrà!

O forse sì...?

La donna è mobile, qual piuma al vento, muta d'accento e di pensier...

E di pensier.

E

di

pensier.

venerdì 14 giugno 2013

E va bene: Ricetta per compensare Aprile e Maggio: il caffé shakerato...

e qui tocchiamo il top della cialtroneria... chi altri aveva mai osato pubblicare la ricetta del caffé shakerato?

(è che la vita è fatta per 'disappuntarti' e contraddirti, quindi qualcuno nel mondo lo avrà anche fatto... ad ogni modo...)

mettete su la moca.

come si prepara la moca:

la aprite.
togliete (e di solito svuotate) il filtro
riempite il fondo di acqua ci apponete il filtro
stipate il filtro di caffé, bisogna mettercene tanto tanto, se no non è vero caffé!

per il caffé shakerato di vuole la quantità di circa 2 tazze a persona...

poi vi serve un contenitore facente funzione di shaker.

se volete far i fighi vi comprate il bicchiere di metallo da shakeratore professionale e il bicchiere di vetro annesso e anche il filtrino...

se siete on-the-road come me recuperate da una rivista lo shaker della nescafé, di plastica, che ogni volta aprirlo poi è un esercizio zen di pazienza e perseveranza, alle volte fortuna...

a dir il vero, se siete ancora più on-the-road potete anche usare un barattolo di vetro, col tappo ben avvitato, una volta l'ho fatto. (che sia ben pulito, che il caffé alle olive è una primizia che in pochi sanno apprezzare e dubito siate tra quei pochi...)

e quindi, nel vostro shaker (serio o meno) ci mettete il fruttosio, se volete fare come dice mia nonna "una bestemmia" il caffé "e una preghiera" il fruttosio, lo zucchero di canna, o lo zucchero vero (cancerogeno!!) e il ghiaccio.
quando gorgoglia il caffé lo versate nello shaker, chiudete lo shaker, mi raccomando, chiudetelo bene, se non volete decorazioni alla pollock marroncine sulle pareti della cucina... (se no andate in bagno, che ci son le piastrelle, è più sicuro!).
quindi: shakerate (scuotete) energicamente. il calore del caffé, il fruttosio e il ghiaccio secerneranno schiuma!

se avete messo la giusta quantità di ghiaccio si scioglierà senza che dobbiate filtrarlo -con mezzi di fortuna o col robino da fanatici di cui sopra...

tocco di classe: una spolverata di cannella in cima, al posto del cacao... macchevvodic'affà?

bon...

cmq il caffé fa male! e foraggia i radicali liberi!

-ma ho letto che fa bene contro l'alzheimer... bu?...

Ricetta di Giugno: consigli ortoalimentaristici...

bon...

è finita che ad aprile non ho pubblicato ricette, a maggio non ho pubblicato affatto ed eccoci a giugno....

e non ho ricette!

quindi l'unica è dare dei buoni consigli (non richiesti) sulla corretta alimentazione.

punto primo: ascoltate il vostro corpo, spesso si mangia con la testa, anzi, con le nevrosi.

punto secondo: la cosa più sana che potete mangiare a colazione è la frutta e in questo periodo ce n'è tanta e diversa -e abbastanza buona... insomma, di certo migliore di quella che puoi trovare nei paesi dell'est-europa, l'ho assaggiata... può essere che da qualche parte vi si annidino delle vitamine, ma rigorosamente epurate di ogni sapore!

quindi, però, mangiando la frutta, è importante sapere che non è bene mischiare la frutta acida (agrumi, fragole, pesche, ciliege, kiwi, anans, albicocche, etc..) con la frutta dolce (melone, anguria, banane, fichi... non so bene da che parte stia l'uva... dichiariamola neutrale, come la svizzera -le mele invece sono semiacide e vanno bene con tutto tranne che con le banane -pena lancinanti bruciori di stomaco!).

ci potete mischiare dei cereali, meglio se senza latte e zucchero, i cereali (tra parentesi: lo zucchero è cancerogeno, o meglio l'innalzamento del livello glicemico è cancerogeno, e lo zucchero è duro da smaltire, al contrario di miele e fruttosio). i migliori di tutti sono i fiocchi d'orzo che compro al bio, sono dolcificati col miele e sono stupendi! (*.*) I <3 them!!!!

però... non dovete mangiare la frutta assieme ad altre cose (a parte i cereali) quindi almeno un'ora prima i pasti o 3 ore dopo.

altra cosa comunemente ignorata: non è bene bere dopo aver mangiato la frutta (e vale lo stesso con le patate) per almeno due ore si sta a secco (quindi bere prima..)

tra l'altro un'altra cosa salutarissima da far di prima mattina è bere mezzo litro d'acqua, non fredda -pulisce l'intestino.

ah, il caffé fa ingrassare, oltre a far male al cuore, perché irrita lo stomaco e aumenta la fame, inoltre pare renda difficile assimilare i nutrienti  e non vorrei sbagliare, ma pare anche che rallenti il metabolismo alla lunga.
ah, e pare favorisca l'invecchiamento cutaneo...

altri consigli, più di dominio pubblico: carboidrati a pranzo, proteine a cena. fare più pasti più piccoli. non bere durante il pasto ma prima -nel caso dell'acqua, il vino andrebbe evitato, ma siccome è acido, non disturba la digestione, se non si eccede.

[pubblicità progresso: eliminare latticini e carni e mangiare tanta frutta e verdure crude ha un effetto rassodante e anticellulite.]

con ciò basta... che noia tutti questi consigli... cioè, la saggezza... pfui!

è che non posso mica scrivere la ricetta del caffé shakerato, che ricetta è? (poi ho appena detto che fa male... ma, in effetti, qualche caffé shakerato, col caldo, ogni tanto... me lo faccio a dir il vero... (*.*)

bon, e poi c'è la nuova birra+limonata da assaggiare... di quella son curiosa... umh....

martedì 30 aprile 2013

sul movimento 5 stelle... (de rerum novarum... ah, però!)

la cosa che più mi affascina di questo fenomeno è che tentare di discutere con un elettore del m5s è né più né meno che mettersi a discutere di filosofia teoretica, ermeneutica o cose così, col sapientino della clementoni!
solo che tu ci parli di cose come: sai, per avere una legge ci vuole un governo... no, se nn hai vinto le elezioni non lo puoi fare tu il governo... no, non le hai vinte! no, nemmeno dal punto di vista morale... 
...nn avete fatto nulla di costruttivo, nn avete fatto NULLA!... (@.@)
ok, va be', lasciamo stare...

ma entriamo nel dettaglio: 
perché dico che parlare con gli elettori del m5s è come parlare col sapientino della clementoni? 

perché ti rispondono sempre le stesse cose. tu puoi riformulare il tuo pensiero come ti pare. loro ti rispondono sempre la stessa cosa. gli dici che: no, nn stai difendendo il pd. ti chiedono come puoi difendere il pd dopo quello che ha fatto a questo paese? 

"no, nn lo sto facendo!"
perché il pd ha colpa di questo e questo...
"ok, è vero..."
e non giustificarlo!
"ma chi lo sta giustificando?!?"
punti di vista...
"ma ti ho detto di no!"
noi vogliamo distruggere il sistema dei partiti...
"eh, ma anche tutto il resto, però..."
punti di vista...
"dimmi cosa state facendo di costruttivo?"
e finiscila di giustificare il pd!
"ti ho chiesto" e lì ti metti a parlare più forte e ad articolare, perché forse è che nn ci sentono "CO-SA STA-TE FA-CE-N-DO DI CO-STRUTTIVO."
...
"cosa?"
...punti di vista...

4 Maggio Doppio Concerto "Sogni a Colori" e "The Guilty Lab"

Alla fine a Milano è sempre così... o non succede niente o tutto in una sera! ;)

Alle 18:00 all'Erboristeria Planerbe "Sogni a Colori" concerto reading.

“Pare che la maggior parte delle persone sognino in bianco e nero. Secondo l'interpretazione psicanalitica,
ciò è dovuto al bisogno di difendersi dalle emozioni che i colori provocano."

Il progetto nasce dalla collaborazione, tra Giusy Lupis e Antonio Vivenzio e mette assieme composizioni originali, di Giusy Lupis, per lo più, e Antonio Vivenzio, con standard
rivisitati o quasi riscritti. 
A questi si unisce la narrazione di una storia, dai toni a tratti onirici, in cui i protagonisti sono i colori e si rapportano in base a logiche cromatiche, che ne influenzano il carattere e che li portano ad attrarsi e rincorrersi in una storia leggera e divertente che ha spesso portato gli spettatori a chiedersi: ma io che colore sarò?

Giusy Lupis, voce
Antonio Vivenzio, piano.


Erboristeria Planerbe C.so Pt Romana 123.

https://www.facebook.com/events/458055010939760/

Alle 21:00 a Medionauta "The Guilty Lab"


The Guilty Lab è una band jazz.
Il Trio nasce da un idea del bassista Daniele Cortese nel 2008 con Antonio Vivenzio al pianoforte, Massimo Pintori alla batteria. Con questo e differenti lineup The Guilty Lab si esibisce in Italia, Svizzera e Francia. 


The Guilty lab. nasce con l'intento di creare un vero e proprio laboratorio jazz, un luogo dove i musicisti con diversa esperienza possano creare musica esplorando, tramite composizioni originali, aree diverse, incentrate sul jazz che comprende sia il "free" e il "latin", ma anche vari elementi di R & B, e funk.

Nell' Aprile del 2013 The Guilty Lab pubblica il suo primo disco dal titolo omonimo


Line up:

Daniele Cortese Fretless Bass

Antonio Vivenzio Piano

Massimo Pintori Drum

...e:

Marco Fior Tromba

Giusy Lupis Voce

Andrea Bruzzone Batteria



Madionauta, Via Confalonieri 2.



Per ascolti:

Youtube Channel: The Guilty Lab.

Soundcloud/theguiltylab


https://www.facebook.com/events/361063260681781/

giovedì 28 marzo 2013

piccoli reportage inutili sul mondo II° puntata

il medico generico.

sto iniziando ad affezionarmi al mio medico generico, all'inizio l'avevo preso per un buon uomo pressappochista e poco efficiente, ma ultimamente lo trovo interessante:
come personaggio.

l'attesa minima per la visita è di un'ora e mezza o due (quando c'è poca gente...)
poi tocca a te e lui esce bofonchiando: 5 minuti soli, devo fa' 'na telefonata veloce... torno subbito!

è de roma, il mio medico generico. laureato alla sapienza in medicina interna -non sono mai riuscita a capire che diavolo fosse la medicina interna- e specializzato in chirurgia... la cosa mi meraviglia, non ce lo vedo ad aprir la gente, sul tavolo operatorio. è sempre così circospetto e dubbioso... e poi dovrebbe rinunciare a fumare per svariate ore...

difatti le pause per telefonare sono pause per fumare, l'ho capito oggi dall'odore nel suo studio e dal suo alito all'afror di muratti senza filtro.

perché poi durano così tanto le visite e quindi le attese, con successive pause?

quando lo aspetto, una volta arrivato il mio turno, faccio partire una clessidrina doppia che sta sul suo tavolo, con due fiale una bianca, più lenta e l'altra blu, più veloce. dura 3 minuti e mezzo in tutto, grosso modo. mentre lo aspetto la faccio girare sempre almeno 4 o 5 volte.
subisco una fascinazione incredibile per le clessidre, mi ricordano l'infanzia, quando andavano di moda le clessidre ad acqua con quei colori fluorescenti... ne ho sempre desiderata una. mai avuta.
poche cose mi avrebbero resa felice come una clessidra ad acqua, comunque...

dicevo, perché le visite dal mio medico duran tanto (e di conseguenza le attese)?

perché quando arrivi lì lui ti guarda, ti chiede svogliato: allora, che cosa c'è, come mai siamo qui?

e poi passa il tempo a cercare di convincerti che stai benissimo. quindi farsi auscultare, ispezionare la gola, etc... è un processo lento e oggetto di contrattazione.
ogni volta mi tira fuori la paletta abbassa lingua, ogni volta gli ripeto che quella roba mi procura il vomito e non me la deve avvicinare alla gola...

alla fine di questa manfrina lui ti prescrive qualsiasi cosa, anche se dovresti avere le ghiandole più ingrossate (son già due palloni) e la febbre (non mi viene mai) ma lui per sicurezza, perché non si sa mai...

in definitiva, io ci vado solo per rifare la scenetta della paletta abbassalingua. i farmaci che mi prescrive non li prendo quasi mai...

ps ok, devo essere un po' più sincera: è che ci vado anche per escludere di avere qualche patologia mortale rarissima, o una polmonite fulminante, o un infarto in corso, o un icuts, o...

e pps a onor del vero va detto che è un medico molto tollerante, non mi ha esclusa dai suoi pazienti solo perché do più credito alla medicina alternativa che a quella ufficiale (e cmq nn per tutto..) -cosa che invece ha fatto il medico precedente, un tizio intelligente, ma nn molto simpatico, infatti il suo studio era sempre deserto...

venerdì 22 marzo 2013

piccoli reportage inutili sul mondo...

primo:

ieri, entro in farmacia: una farmacia deliziosa! chiedo di un integratore fitoterapico e la farmacista mi fa: ah, quello... vediamo, quello è l'integratore che di solito cambia sempre di posto, si nasconde... vediamo dove può essere? di qua? no. di là? no... ah, eccolo! siamo fortunate...
c'era anche una collega. ho trovato delizioso che vivessero così allegramente il casino dei loro armadietti e quest'organizzazione così naïf! gl'ho voluto bene, a dir il vero!!! :')




secondo reportage inutile:


"sul controllo delle nascite o in alternativa servizi adeguati a rimediare ai danni".


nel mezzo del traffico più infernale mi ritrovai pe' una selva oscura...
ok, no, insomma: traffico delirante, con auto che procedono a 10 all'ora e ingombrano gli incroci. finisco di attraversare l'incrocio completamente intasato mentre mi scatta il rosso -io sono in bici.
sulle strisce da una parte ci sono due tipe con 2 carrozzine rosse. dall'altro in mezzo alla strada un'auto che piano piano sta cercando di disingombrare le strisce ma per il momento le occupa interamente. io passo davanti alle tizie poco prima che inizino ad attraversare (con perfetto tempismo, senza rischiare minimamente di far loro neanche il pelo...) e queste:
(voce impostata da demente che si fa rispettare) ehy, lei, guardi che è rosso!...

al che rispondo: sì, ecco, brave! prendetevela con i ciclisti, fatevi sentire, eh?

perché la gente demente è quella che si accoppia più facilmente, figlia e porta avanti la crescita demografica? è un problema, anzi: un dramma! sei nel mezzo del delirio, macchine ovunque, gas di scarico e con chi te la prendi?
e non è la prima volta...

cavoli, ce n'era un altro, ma nn mi torna in mente... ecco! il solito dannato alzheimer! uffa!

beh, amen...

Ricetta del mese di Marzo: Scarola stufata!

Non ricodo affatto -e non ho punto voglia di andar a controllare- se ho scritto una ricetta per febbraio... forse sì, ma finta...

Ad ogni modo mi è venuta in mente un'altra cosa che so fare e di cui posso tramandarvi i segreti culinari!

(mi ha sempre fatto molto ridere questa parola: culinaria... per questa buffa assonanza... ma sarà una di quelle cose che noto solo io... cmq...)

Ehm, tornando seri:

allora... ci vuole un cespo o più di scarola -dipende da quanta fame avete, ospiti mica ospiti, quanti ospiti, etc...
aglio
pinoli
uvette
olive taggiasche (o cmq olive nere di quelle buone, io ci metto le taggiasche perché sono una scialacquatrice nata e mi piace prendere a schiaffi la miseria, raschiare il fondo del conto corrente, cose così...)

mi pare basta....
a parte l'olio, ovviamente...

allora, per prima cosa sbucciate l'aglio, uno o due spicchi (io sarei per i due spicchi, fa bene l'aglio!) e poi li tritate fini fini fini.. (come diceva la buon'anima...



c'è finito dentro pure il tema elettorale... ma ci sta, in fondo tra poco si rivota... oppure no... forse non avremmo mai dovuto votare! (@.@) )

Comunque!

fate soffriggere l'aglio tritato a mano (mi raccomando... -ma 'un ve tritate anche 'a mano...) e poi ci mettete le foglie di scarola -sciacquate, savasandir...- a stufare, col coperchio sopra. quando iniziano ad appassire aggiungete uvette e pinoli e in ultimo le olive (che non devono cuocere, ma solo scaldarsi gli ultimi 5 minuti).

...e quanto ci vorrà?

mah, bo? tra tutto una mezz'oretta scarsa, penso... cottura credo 15 massimo (la scarola cuoce in fretta!)

Bene, e co' 'sto mese amo dato!

aufiderzennn!

domenica 10 marzo 2013

Next Show

https://www.facebook.com/events/460930520647042/



Giusy Lupis 4tet presenta:

"Sogni a Colori"



Pare che la maggior parte delle persone sognino in bianco e nero. Secondo
l'interpretazione psicanalitica, ciò è dovuto al bisogno di difendersi
dalle emozioni che i colori provocano.

Who are you?

I am nobody,

Are you nobody too?

Well there'll be a pair of us.

[…]

(Emily Dickinson).


Il progetto nasce dalla collaborazione tra Giusy Lupis e Antonio Vivenzio e mette assieme composizioni originali, con standard rivisitati o quasi riscritti e qualche brano pop completamente riarrangiato (più un paio di canzoni italiane dei bei tempi che furono).
A questi si unisce la narrazione di una storia dai toni a tratti onirici in cui i protagonisti sono i colori e si rapportano in base a logiche cromatiche, che ne influenzano il carattere e
che li portano ad attrarsi e rincorrersi in una storia leggera e divertente che ha spesso portato gli spettatori a chiedersi: ma io che colore sarò?

Giusy Lupis voce
Antonio Vivenzio piano
Stefano Grassi contrabbasso
Luca Gandolfi batteria

venerdì 8 marzo 2013

feste e commemorazioni...

no, così, mi chiedevo... ma tutte queste feste, ricorrenze, commemorazioni... esattamente a che minghia è che servono?
tanto pe' sapé...

io personalmente, come donna, festeggio molto più volentieri il 6 gennaio. lo trovo più divertente.
e lungimirante -ché prima o dopo, se tutto va bene, befane ci si diventa tutte, e quindi...

quindi mi sono chiesta perché non celebrare altre feste come:

la festa della donnola (l'8 marzo potrebbe andare benissimo, come data)
la festa della moffetta (vorremo mica discriminarle solo per quell'afrore un po' muschiato? no, vero?)
la festa del gatto affetto da BED (binge eating desorder -son drammi anche quelli, cosa credete?)
la festa della balena la balena poverina, sa che l'acqua, sa che l'acqua le fa male...

e via dicendo...

macchevvodic'affa?

in questo paese c'è chi festeggia veramente il 2 giugno, una roba che nn esiste... la repubblica...

vabbé...

auguri a tutte le donn(ol)e


lunedì 18 febbraio 2013

su sanremo e sulla morte...

nei ristoranti, spesso, noto come la gente si sieda al tavolo pur non avendo tutto questo grand appetito e, nonostante questo,  si sforzi di mangiare, lo stesso, di alimentarsi a tutti i costi e di far vedere che gode di questa attività...

grondano sudore, ma continuano a mangiare.
certo, mangiare sarebbe un piacere, in teoria. ma pare ne facciano un lavoro.


ho chiesto poi sulle canzoni di sanremo -che non ho guardato per principio e perché non reggo la noia:
"ho sentito che sono abbastanza pietose le canzoni di quest'anno, è vero?..."
mi hanno risposto:
"maaahh, nooo, dai..."
strascicando le parole, come a dire: beh, via, c'è di peggio, non siamo così esigenti (picky o choosy che dir si voglia...)
e perché no?
perché ci si deve accontentare del meno peggio?
a volte temo che la gente si senta rassicurata dalla "morte": dalle cose che non scuotono, le cose che non suscitano forti emozioni.
le cose senz'infamia e senza lode.

lunedì 28 gennaio 2013

consigli per la scrittura di un blog autarchico e per la scrittura in generale... quelli che mi ricordo.. e una ricetta del mese/truffa

bene, da oggi apre una nuova rubrica, che non so quanto durerà e se durerà.. a dir il vero ho già pensato a cosa scriverci, quindi dovrei solo farlo. se l'indolente autarca che è in me ne avrà voglia probabilmente ciò avverrà ;)
ma con disordine, per ragioni filosofiche qui ben esposte:  http://giusylupis.blogspot.it/2011/12/elogio-del-disordine.html e per capriccio aristocratico.
(notare come da un po' di tempo abbia preso abitualmente, e sfacciatamente, ad autocitarmi... e ho solo amici, conoscenti e visitatori casuali come lettori. è per questo che rimarrò nell'ombra, perché se uscissi alla ribalta diverrei una persona francamente insopportabile.
..e notare come nn abbia chiuso la parentesi... dovrei farlo? forse sì, se questo nn fosse un blog autarchico che, nel momento specifico, dispensa consigli per la scrittura di un blog autarchico...

bene.
oggi mi è stato chiesto: ma la ricetta di gennaio? è già il 28 di gennaio... rischia di perdersi una tradizione del blog!

ed è lì che ho pensato...



...ed ho pensato: ma la sola vera tradizione di questo piccolo (e inutile) blog è l'autarchia!

da qui i consigli...

non sono molti e sono consigli cialtroni, come d'abitudine.

regola numero:

1. per fare un blog autarchico non dovete seguire delle regole, ma dei capricci;
2. un blog autarchico non deve essere per forza divertente... per gli altri, deve venire incontro solo al vostro diletto o esacerbare i vostri tormenti e diffonderli, cose così...
3. vanno aperte una serie di rubriche che nn avranno mai un seguito e altre che invece ne avranno...
4. sono ammesse ogni genere di intemperanze, pareri discutibili e politically uncorrect. argomentati o meno. io li argomento, ma è una cosa mia...
5. nn c'è una regola numero 5, ma chiudere con solo 4 regole mi pareva male... ecco la regola numero 5: avere sempre un occhio di riguardo per l'aspetto estetico, coltivare dei vezzi... non vi guadagnerà nessuna gloria, ma conserverete il vostro anonimato con una certa qual classe e distinzione.

bene... invece per la scrittura mi sa che se ne parla la prossima volta, perché sono stanca.

quelli sulla scrittura saranno consigli discutibili, ma non inventati, come mi piacerebbe, ma è che non ho tutta questa esperienza... mi sono dovuta rifare ad opinioni altrui che ho trovato valide.

ma ecco la ricetta del mese:

insalata finocchi e arance, con sale olio e aceto balsamico. ecco fatto. è una roba siciliana. forse ci va qualche spezia, ma proprio nn ricordo quale... forse i semi di finocchio stessi o bo? l'origano? l'origano va bene ovunque... l'aneto, va! che nn so manco cosa sia...

ps. regola numero 6 per il blog autarchico: si procede per libere associazioni di idee. nn è necessaria una logica interna chiara e condivisibile.
per oggi è tutto. credo.

sabato 12 gennaio 2013

Top Tracks for Björk (playlist)


                                                             
È un po' che non posto niente... E oggi ho scoperto questa :)