sono due, le ricette della nostra rubrica. con ogni probabilità ce ne sono molte di più (tipo le insalate coi funghi crudi dentro...) ma oggi restiamo sul leggero e vitaminico.
per prima cosa vi dovete munire di aceto balsamico, non voglio sentire opposizioni di puristi, intenditori, avversatori del mercato globale..! senza l'aceto balsamico non è la stessa cosa!
1° insalata
prendete un po' di spinaci, quelli che vi volete mangiare, li immergete in acqua e bicarbonato -anche gli spinaci comprati già lavati, non sono mai perfettamente lavati e siccome non li cuociamo conviene igenizzarli bene.
poi li tagliate. io direi col coltello, ma se volete fare quelli che conservano le vitamine strappateli a mano...-vengono un po' bruttini, ma va be'...
sbucciate una o più mele gialle a seconda delle porzioni (x una ragione cromatica spinaci verdi, mele gialle e carote arancioni, ma anche perché le mele gialle sono più dolci e acidule) e le tagliate. io le taglierei a pezzettini irregolari. se vi sentite un po' svizzeri tagliatele pure a dadini (banale a vedersi e scomodo a mangiarsi, ma... ari-va be'...)
e poi ci grattugiate sopra a scaglie grandi le carote. olio, aceto balsamico e un pizzico di sale.
2° insalata
rucola, in mazzetto o in busta, kiwi e noci. dovete sbucciare i kiwi e tagliarli, in questo caso, a dadini, perché sono dadini morbidi, magari fate dei dadini non troppo regolari (per non essere troppo svizzeri...)
basta, poi mischiate tutto (rucola lavata, noci sgusciate e frantumate in pezzetti non troppo piccoli) olio, aceto BALSAMICO, e un pochino di sale.
bonne apetit!
Cantante, insegnante di canto, autrice di canzoni, poesie e racconti. Diplomatasi nel 2002 in Scrittura Drammaturgica presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, accede al corso di Canto Jazz della Civica Scuola di Musica Jazz di Milano lo stesso anno e si diploma nel 2006. Tra il 2006 e il 2009 frequenta il corso di Laurea in Jazz presso il Conservatorio verdi di milano dove si laurea il 1° Marzo 2010.
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 22 novembre 2011
Distanze, ovvero il potere profetico dei versi...
scartabellando tra vecchi file è riemerso un altro esercizio dei tempi della scuola di teatro.
e la cosa veramente pazzesca è che seppure scritto totalmente in astratto, come puro esercizio... si è tramutato in realtà, nn molto tempo fa!
danno i brividi queste cose, nevvero?
cmq... eccolo. è un'esercizio, non è geniale, però fila abbastanza, mi pare. insomma, scorre.
l'esercizio consisteva nell'alternare prosa e versi liberi.
e la cosa veramente pazzesca è che seppure scritto totalmente in astratto, come puro esercizio... si è tramutato in realtà, nn molto tempo fa!
danno i brividi queste cose, nevvero?
cmq... eccolo. è un'esercizio, non è geniale, però fila abbastanza, mi pare. insomma, scorre.
l'esercizio consisteva nell'alternare prosa e versi liberi.
Distanze.
Quest’estate cosa faccio?
Sto qui a casa…
oppure…?
Oppure viaggio!
Mi avventuro in inter–rail
In Georgia, me ne andrei, per le querce…
…secolari…ma però
Ci sta il mare fra di noi,
ma l’aereo, mai!
E poi mai!
Ci sta il mare tra di noi
ed io mai lo solcherò.
Resto a casa.
E ti scrivo.
Ma che scrivere? E le lettere…: un lavoro estenuante! Incominicio di buon ora a raccogliere le idee. La missiva è come un rito che io fabbrico per te.. Il foglietto a lungo viaggia nella busta colorata e, tu, aspetti una sorpresa (così credo). Una gioia, un gran dolore, che ti occupi per ore, ti ricordino di me… Ma io penso, mentre il foglio…resta vuoto.
Mi ricordo le sue mani
Questo solo mi ricordo
E gli occhi
Sì
Uno solo
–più furbetto–
l’altro, meno.
E così sono salita
―sulla nave!―
Ed è lì che l’ho incontrato:
in un sogno,
nel passato…
Non ricordo,
non mi piace…
Non mi piace ricordare.
No.
Mai più
ripartirò.
Mi fa male ritornare.
Non per cattiva coscienza, non per crudeltà ho taciuto, te lo giuro. (L’aria umida sul ponte…)
La distanza è la morte dei miei “se”. Da lontano non ti sento e l’inchiostro non m'aiuta.
lunedì 21 novembre 2011
il punto di svolta...
c'è un precipitoso calo di lettori... siamo già in crisi, per un concatenarsi di concause!
1. il passaggio critico del mese e mezzo... insomma, cominci, c'è l'entusiasmo dell'inizio, tanta carne da mettere al fuoco (x i vegetariani tanto tofu da stufare...).. poi però...
2. poi però bisogna rinnovarsi, restando fedeli agli inizi, ma trovando sempre nuovi stimoli e spunti per il lettore... che poi a dire il vero...
3. il lettore, in quanto pubblico e in quanto membro del consesso sociale, tende ad aspettarsi sempre determinate cose, diciamo, ad aver bisogno di inquadrare quello che legge e chi lo scrive...
4. a me nn piace essere inquadrata -in più sensi, nn mi piace neanche esser fotografata da altri, vengo sempre male!
5. c'è grossa crisi e pure io per me medesima in questo momento sono un po' incasinata... per cui ho rallentato notevolmente il ritmo di produzione, anche se ci sono alcune idee che aspettano di essere realizzate...
6. bisogna tenere vivo l'interesse e creare delle aspettative, ma nn tanto grosse da poterle deludere.
7. bo!...vedremo come andrà... nel frattempo yt nn va malissimo, per lo meno come diffusione planetaria. ma di questo, penso, parlerò in seguito.
x cui... supance...
ps è banalissimo, lo so, ma mi piace tanto ed è la prima cosa che m'è venuta in mente... :)
pps questo potrebbe definirsi un meta-post. un post sui post -come il cinema nel cinema e il teatro nel teatro...!!!
sto esagerando?
giusto un pochetto...
ma stavolta sei stata abbastanza tollerante...
che ci vuoi fa'? è la vecchiaia, ti manca la forza, nn è che ti sta bene: è che nun c'hai la voglia de discute!!
ppps ...e cmq rivendico il diritto alla banalità! tié! in barba alle aspettative e in barba alla seconda personalità plurima!!
1. il passaggio critico del mese e mezzo... insomma, cominci, c'è l'entusiasmo dell'inizio, tanta carne da mettere al fuoco (x i vegetariani tanto tofu da stufare...).. poi però...
2. poi però bisogna rinnovarsi, restando fedeli agli inizi, ma trovando sempre nuovi stimoli e spunti per il lettore... che poi a dire il vero...
3. il lettore, in quanto pubblico e in quanto membro del consesso sociale, tende ad aspettarsi sempre determinate cose, diciamo, ad aver bisogno di inquadrare quello che legge e chi lo scrive...
4. a me nn piace essere inquadrata -in più sensi, nn mi piace neanche esser fotografata da altri, vengo sempre male!
5. c'è grossa crisi e pure io per me medesima in questo momento sono un po' incasinata... per cui ho rallentato notevolmente il ritmo di produzione, anche se ci sono alcune idee che aspettano di essere realizzate...
6. bisogna tenere vivo l'interesse e creare delle aspettative, ma nn tanto grosse da poterle deludere.
7. bo!...vedremo come andrà... nel frattempo yt nn va malissimo, per lo meno come diffusione planetaria. ma di questo, penso, parlerò in seguito.
x cui... supance...
ps è banalissimo, lo so, ma mi piace tanto ed è la prima cosa che m'è venuta in mente... :)
pps questo potrebbe definirsi un meta-post. un post sui post -come il cinema nel cinema e il teatro nel teatro...!!!
sto esagerando?
giusto un pochetto...
ma stavolta sei stata abbastanza tollerante...
che ci vuoi fa'? è la vecchiaia, ti manca la forza, nn è che ti sta bene: è che nun c'hai la voglia de discute!!
ppps ...e cmq rivendico il diritto alla banalità! tié! in barba alle aspettative e in barba alla seconda personalità plurima!!
sabato 19 novembre 2011
i pupazzi ci guardano...
Avete mai fatto caso agli occhi dei pupazzi? ...mi è venuto in mente l'altro giorno, guardando dei pupazzi e le loro espressioni immutabili e mi son detta: cavoli! se ci pensi... quella dei pupazzi è un'idea proprio pazzesca! Cioè l'idea di creare dei piccoli omini, donnine o animaletti finti, per farci giocare i bambini, ma ancora più strana, e in un certo senso “autistica”, l'idea di cucirli o modellarli e darli ai bambini perché gli facciano compagnia.
I pupazzi ti guardano e ti guardano con uno sguardo fisso e inespressivo, o sorridente, con gli occhi sgranati, etc... insomma, il fatto è che simbolicamente sono piccole creature viventi. E sono giunta alla conclusione che siano molto diseducativi, questi pupazzi, bambole, bambolotti! Per quello che rappresentano: una creatura priva di volontà, che fa quello che vuoi tu, che ti asseconda, che ti fa compagnia, che non scappa e non si ribella nemmeno se la picchi. In particolare questo punto è fondamentale: non bisognerebbe mai permettere ai bambini di maltrattare le loro bambole.
Anche i pupazzi hanno diritto a un po' di rispetto! Perché hanno gli occhi e sono inermi e indifesi.
Anche i pupazzi hanno diritto a un po' di rispetto! Perché hanno gli occhi e sono inermi e indifesi.
Fatta eccezione per la bambola assassina...
Per cui bambini, se non li potete rispettare perché è giusto, fatelo per non subirne le conseguenze, mi raccomando!
Non stupisce il fatto che recentemente i pupazzi abbiano organizzato un movimento di resistenza per far capire ai bambini chi è che comanda:
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=10713
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=10713
mercoledì 2 novembre 2011
Giuditta e Oloferne -melologo.
uno dei lavori realizzati durante il corso di drammaturgia. in questa versione, animata da una giuditta e un oloferne marionette, si immagina che giuditta fosse realmente innamorata di oloferne. è un vecchio testo, con le sue pecche, giochi di parole e le sue buffezze, voluti. e un accento sardo nel finale, non del tutto voluto...
il tutto fu ispirato all'epoca dal dipinto di artemisia gentileschi e da un dramma in cui appunto giuditta innamorata di oloferne si trovava, combattuta, a dover scegliere tra il dovere e quel che desiderava realmente.
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