Sono contenta del fatto
di non sentire più la tua voce chiamare il mio nome,
di non poterla nemmeno immaginare,
leggendo un tuo messaggio,
di sapere che non pensi a me
e che il ricordo di me, in te, non più persista.
Sono contenta perché...
era un peso, il fatto che tu pensassi a me,
e non sapessi fare altro che chiedere e chiedere
e io dare
senza che mai potesse bastare...
Quando mi sono ritrovata senza più midollo nelle ossa mi son detta:
"ecco, forse... adesso è veramente un po' troppo!..."
E ho smesso di essere condiscendente
che non c'era più niente da discendere,
assieme,
e che già si scavava
e si scavava
-da un po'-
e m'ero rotta...
li cojò.
Kon'nichiwa.