Cantante, insegnante di canto, autrice di canzoni, poesie e racconti. Diplomatasi nel 2002 in Scrittura Drammaturgica presso la Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, accede al corso di Canto Jazz della Civica Scuola di Musica Jazz di Milano lo stesso anno e si diploma nel 2006. Tra il 2006 e il 2009 frequenta il corso di Laurea in Jazz presso il Conservatorio verdi di milano dove si laurea il 1° Marzo 2010.
martedì 31 dicembre 2013
domenica 29 dicembre 2013
Ricetta di Dicembre.
Uh! sta finendo l'anno e non ho scritto l'ultima ricetta dell'anno...
E non la scriverò perché non saprei quale roba tirar fuori... e poi non mi va.
Quindi consiglierei a tutti di cercare di non strafogarvi troppo -anche se in effetti in molti casi in questo periodo il cibo può essere l'unico conforto, un potente anestetico.
Il Natale non ha proprietà magiche e non cambia -soprattutto non migliora- le persone.
O non per più di uno o pochi natali...
È quindi consigliabile cercare delle buone compagnie o una sana e corroborante solitudine.
Troppo spesso si ignorano le virtù della solitudine. Difficilmente si litiga da soli, salvo personalità multiple.
Da soli di solito non capita di insultarsi, quindi non si rimane inutilmente in attesa di scuse che -fatalmente- non arrivano, perché non arrivano manco le offese.
E non vi succederà che qualcuno rompa qualcosa di vostro -reale, fisico, o metafisico- senza dispiacersene minimamente.
Divano, film e libri. Grattate di panza. Cibo a vostra personale scelta, fatto da voi, ordinato, surgelato...
E nessuna illusione.
In alternativa si può sempre servire alla mensa dei poveri, basta che si tratti di un associazione laica e non cattolica.
Quello che devo tristemente constatare è che, sì, come avevo scritto in un racconto sul natale, prima o poi arriva un Natale decente.
Però poi, dopo un po', presto o tardi, tornano i natali di merda -se a quelli eravate abituati e se vi ostinate a non stare a debita distanza da chi ve li ha regalati in passato.
"as we post there before the purple mountains
in our stupid clothing, we pause, look
about: nothing changes, it only congeals," (C.Bukowsky)
Ah, dimenticavo -se non soffrite di gastrite- alcol! Tanto alcol!
E se no, se avete lo stomaco delicato, almeno un po' di sidro...
E fanculo le rotture di coglioni!
E non la scriverò perché non saprei quale roba tirar fuori... e poi non mi va.
Quindi consiglierei a tutti di cercare di non strafogarvi troppo -anche se in effetti in molti casi in questo periodo il cibo può essere l'unico conforto, un potente anestetico.
Il Natale non ha proprietà magiche e non cambia -soprattutto non migliora- le persone.
O non per più di uno o pochi natali...
È quindi consigliabile cercare delle buone compagnie o una sana e corroborante solitudine.
Troppo spesso si ignorano le virtù della solitudine. Difficilmente si litiga da soli, salvo personalità multiple.
Da soli di solito non capita di insultarsi, quindi non si rimane inutilmente in attesa di scuse che -fatalmente- non arrivano, perché non arrivano manco le offese.
E non vi succederà che qualcuno rompa qualcosa di vostro -reale, fisico, o metafisico- senza dispiacersene minimamente.
Divano, film e libri. Grattate di panza. Cibo a vostra personale scelta, fatto da voi, ordinato, surgelato...
E nessuna illusione.
In alternativa si può sempre servire alla mensa dei poveri, basta che si tratti di un associazione laica e non cattolica.
Quello che devo tristemente constatare è che, sì, come avevo scritto in un racconto sul natale, prima o poi arriva un Natale decente.
Però poi, dopo un po', presto o tardi, tornano i natali di merda -se a quelli eravate abituati e se vi ostinate a non stare a debita distanza da chi ve li ha regalati in passato.
"as we post there before the purple mountains
in our stupid clothing, we pause, look
about: nothing changes, it only congeals," (C.Bukowsky)
Ah, dimenticavo -se non soffrite di gastrite- alcol! Tanto alcol!
E se no, se avete lo stomaco delicato, almeno un po' di sidro...
E fanculo le rotture di coglioni!
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