Ma rieccoci, amici dell'ammore e
amiche dell'ammore!!!
Con una nuova rubrica “Ho un
sassolino nella scarpa, ahi!”
a cura della Dott.ssa Pamelah Urzulah Andress... non più Kowalsky.
Ebbene sì, amici dell'ammore, l'ammore, anche nelle migliori
famiglie, prima o poi finisce, tra avvocati sanguisughe, ossa rotte,
auto sfregiate e cose così...
Difatti
questa è una delle prime cose che è importante saper accettare e
metabolizzare: il distacco, il lutto, tesori cari, il lutto.
O
l'eventuale lutto, sì, perché, non ci crederete, ma per cause
misteriose — un pestaggio di notte, in una vietta buia — il Dr Kowalsky
è di nuovo lì che lotta tra la vita e la morte, ma noi del team di
Palo Alto siamo ottimisti... in fondo è successo diverse altre
volte, se supera questa...
Ad
ogni modo, in cosa consiste questa nuova rubrica?
Ebbene,
si tratta semplicemente di una delle nostre avanzate terapie e
tecniche di cura per cuori infranti, quali, in questo momento, è la
stessa Dott.ssa Pamelah Urzulah... (invece il Dr. Kowalsky ha
infranto tutto il resto...)
E
come funziona?
Beh,
possiamo dire che si tratta, di una tecnica catartica, ecco diciamo,
depurativa...
In
pratica si tratta di esternare ed elaborare quei passaggi che non
sono riusciti proprio del tutto digesti... sì, insomma... i
sassolini nella scarpa – ahi!
E
va fatto con tutti gli ex, dal primo all'ultimo.
È
importante per noi che anche i nostri terapeuti sperimentino le
nostre tecniche, all'occorrenza, perché un buon terapeuta deve
conoscere la cura meglio del suo paziente – tipo Freud quando si
faceva le piste di coca o quell'altro che si faceva le pere...
Ma
diamo la parola dalla nostra leggiuadra...
Mah,
allora, da che parte cominciare? Dal principio... ero al college. Per
tutta la scuola primaria mi ero sentita una sorta di brutto
anatroccolo, fino a quando, giunta al college, cambiato taglio di
capelli, messe le lenti a contatto, tolto l'apparecchio per i
denti... mi sono accorta che gli uomini mi guardavano... e che ce
provavano pure!
Ahpperò...
beh, allora... tanto malaccio non debbo essere, mi son detta.
Però
sentivo ancora un po' il bisogno di sentirmi come protetta e
rassicurata... e così mi sono messa con Bob, che era un po' più
grande, io ero al primo anno, lui all'ultimo.
Che
dire... Bob era... alto, aveva gli occhi azzurri, era muscoloso,
forte, il primo negli sports...
Ma
aveva un cervello che pareva una nocciolina. Non avevamo mai molto da
dirci. Io volevo andare alle mostre, alle presentazioni di libri,
caffé letterari, concerti, ballare...
Lui
voleva fare solo una cosa...
E
la faceva pure male.
Dio
bono, io non ero mai stata con nessuno prima... ma sentivo che non
era così che andava fatto!
Per
prima cosa Bob intendeva i preliminari come un qualcosa di rivolto,
solo e unicamente, alla sua persona. La prima volta che cercò di
infilarmi... no, infilarmi non è delicato, diciamo “propinarmi”
quel robone enorme – cercando di convincermi che era perfettamente
normale e che tutti ce l'avevano così... non è affatto vero! Una
delle più vergognose menzogne che mi abbiano rifilato... ne sa
qualcosa il Dr. Kowalsky, tsé! - comunque, fu costretto a praticarmi
del cumnilingus, perché io lo sentivo avvicinarmi e strillavo. Alla
fine non trovando alternative cominciò ad adoprarsi lui per me non
prima di aver bofonchiato qualcosa come: “questo lo dovresti fare
tu a me...”
Ecco,
credo che fu lì che iniziai a pensare che mi sarei dovuta occupare
di sessualità e relazioni sentimentali... perché a nessun altra
giovine sprovveduta, e inesperta come me, capitasse mai più nulla di simile!
Per
il resto lui si inseriva nell'alloggiamento e cominciava con un ritmo
abbastanza lento: tu-tum......... tu-tum..........
Poi
accelerava un po: tu-tum, tu-tum...... tu-tum, tu-tum.....
E
poi sempre di più: tutum-tutum... tutum-tutum...
tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum...
CIUFF! CIUFF!!!!!
Bob
il treno, io lo chiamavo così con le amiche.
Fu
una storia lunga, tutto sommato, visti i presupposti.
E
durò circa il doppio del suo tempo fisiologico anche perché era il
primo e io non avevo idea di come fare a lasciarlo.
Per
fortuna ad un certo punto capì da sé...
Bob
era un bravo ragazzo, di certo. Ma lasciava molto a desiderare nelle
conversazioni e temo non abbia mai acquisito il basilare concetto di
“variazione di ritmo”.
Ad
ogni modo, tuttoggi, ogni volta che mi trovo in prossimità di una
stazione ferroviaria... ho come uno strano tremito... un brivido
lungo il collo e... e... CIUFF! CIUFF!!!!!
Uò-AHAHAHAHAHAHAHA....
Cavoli,
è vero, fa bene questa roba... ;D AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH...
Bene,
cari amici e care amiche dell'ammore, alla prossima con il prossimo
sassolino! ;)
Ma
non smette più?...
AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAAHAH....
AHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAAHAH....
Umh...
sì, va be'...
Stacca il collegamento, spegni tutto.
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