Maschere,
orpelli, finzioni...
E
camminare nudi di notte, come quella ragazza, a Londra, che aveva
appena fatto una telefonata.
Avete
presente com'è quando vi prende una strana, sottile, sensazione
spiacevole. Come un brivido dietro al collo, tra le spalle?
Non
sai bene cosa sia, poi piano piano si fa sempre più frequente, poi
ad un certo punto diventa una cosa che non vedi perché non la vuoi
vedere, hai iniziato a cercare mille piccole giustificazioni, per
mille piccoli atti mancati -altrui- e non riesci a smettere.
Oramai
è diventato come un incontro di arti marziali, perenne ed
estenuante. Colpo, parata, colpo, parata.
Ma
perché non ha...? beh, è
chiaro, sarà perché in questo periodo... scrivigli ancora e vedrai
che...
No,
certo.
Ma
non ha risposto... ma lo
sai che odia i messaggi, risponderà...
E
quella faccia?
È
stanco, su! Perché tutte queste paure?
È
lui, il nostro amore, siamo assieme da nove anni e più, oramai, vuoi
che non ce lo dica se c'è qualcosa che non va?
E se
gli dispiacesse... ma ce
lo direbbe! Dai!
Ma
ad un certo punto la sensazione si fa insopportabile e gli strani segni, da giustificare, sono oramai veramente troppi e...
E
glielo chiede!
Hai
idea di che cosa abbia significato tutto quel tempo di dubbi e
illusioni?
Più
o meno come accorgersi che la vita sta lasciando il tuo corpo, poco
per volta, centimetro per centimetro.
Sarà
la distanza, tutto qui, appena torno... non telefonare! Cosa telefoni
a fare, ci siamo sentiti ieri, smettila!
BASTA!
Basta stai zitta, io adesso telefono e tu stai zitta!...
No,
nulla... cos'ho? ...niente, amore... è che... alle volte mi chiedo
se sta andando tutto bene... e se per caso non staresti... insomma...
mi chiedevo: se vuoi continuare...?
Te
lo avevo detto di non chiederglielo...
STAI
ZITTA!!!...
Segue
un brusio frenetico e concitato, le manca il fiato e non riesce più
a stare ferma.
Scende
in strada e inizia a camminare, non ha neanche chiuso la porta di
casa... e, chiaramente, non ha una meta.
Soffoca,
non può respirare.
Si
leva il fuolard, fa un po' freddo, è sempre un po' umido, a Londra,
soprattutto la sera...
Lo
getta nell'acqua, yaup! Accidenti come ondeggia e poi: affonda. E lo trascina la corrente...
Poi
la giacca, una di quelle sue giacche vintage, che a lui non piacevano
per niente.
Via!
Gli
anelli, la collanina, la camicetta...
Le
scarpe: vuole sentire la terra sotto i piedi, ne ha bisogno... è
quel vuoto nella pancia che...
e
le toglie il fiato!
E
poi le calze...
La
gonna...
Tutto
il resto!
E
non ha niente che tagli con sé -non ha più niente- se no getterebbe via anche i capelli!
E
poi passeggia per un po' così, nuda, come una regina, ché ai londinesi
piacciono le stranezze e ci mettono un po' prima di chiamare
qualcuno: la polizia... un'ambulanza!
Hi,
I'm
the naked maiden,
walking
down
by the London river.
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