nei ristoranti, spesso, noto come la gente si sieda al tavolo pur non avendo tutto questo grand appetito e, nonostante questo,
si sforzi di mangiare, lo stesso, di alimentarsi a tutti i costi e di far vedere
che gode di questa attività...
grondano sudore, ma continuano a mangiare.
certo, mangiare sarebbe un piacere, in teoria. ma pare ne facciano un lavoro.
ho chiesto poi sulle canzoni di sanremo -che non ho guardato per principio e perché non reggo la noia:
"ho sentito che sono abbastanza pietose le canzoni di quest'anno, è vero?..."
mi hanno risposto:
"maaahh, nooo, dai..."
strascicando le parole, come a dire: beh, via, c'è di peggio, non siamo così esigenti (picky o choosy che dir si voglia...)
e perché no?
perché ci si deve accontentare del meno peggio?
a volte temo che la gente si senta rassicurata dalla "morte": dalle
cose che non scuotono, le cose che non suscitano forti emozioni.
le cose senz'infamia e senza lode.
Nessun commento:
Posta un commento